Socrate diceva di essere re e principi non coloro che hanno lo scettro ne coloro che sono stati eletti da altri a caso ne coloro che sono stati tratti a sorte ne coloro che sono giunti al potere usando la forza ovvero l’inganno, bensì coloro che sanno comandare. Infatti ogniqualvolta qualcuno riconoscesse essere dovere del principe il comandare che cosa occorre fare e del suddito l’obbedire, egli dimostrava che nella nave comanda l’esperto, e il nocchiero e tutti gli altri che sono nella nave obbediscono a chi è esperto, e nell’agricoltura coloro che hanno acquistato campi e nella malattia gli infermi e nella ginnastica coloro che esercitano il corpo e tutti gli altri che trattano qualcosa che richieda qualche cura, se essi stessi ritengono di saper fare da sé, vi attendono essi stessi; se no, obbediscono non solo agli esperti che sono presenti, ma anche mandano a chiamare quelli assenti per poter fare, obbedendo ad essi, ciò che occorre.