‘O Σωκράτηϛ ετεκμαίρετο τάς αγαθάς ϕύσειϛ εκ τού ταχύ……
Traduzione
Socrate argomentava la bontà delle indoli dell’imparare celermente ciò a cui si applicavano e dal ricordare quanto avessero appreso e dal desiderare di possedere tutte le nozioni in grazia alle quali è dato di reggere bene una casa e una città e in genere di trattare bene gli uomini e le cose umane. Riteneva infatti che gli uomini educati in tal modo non fossero felici essi stessi e amministrassero bene la propria casa, ma fossero altresì in grado di rendere felici altri uomini e città. Non si accostava però a tutti nello stesso modo, anzi a coloro che credevano di essere eccellenti per natura, ma disprezzavano l’apprendimento, egli insegnava come le nature che sembrano essere le migliori siano quelle che soprattutto hanno bisogno di educazione, mostrando che tra i cavalli quelli meglio dotati da natura, essendo focosi e impetuosi, se vengono dominati da piccoli, divengono utilissimi e ottimi, se invece rimangono indomati, riescono difficilissimi a maneggiarsi e quanto mai inutili.