Γυνη τις ανδρα μεθυσον ειχε του δε παθους αυτον απαλλαξαι θελουσα..........
Traduzione
Una donna che aveva il marito sempre ubriaco, volendo correggerlo del suo vizio, ideò un’espediente di questo tipo. Attese che egli fosse tanto stordito per l’ubriacatura da essere inebetito come un morto, e, caricatolo sulle spalle, lo trasportò al cimitero, lo mise a terra, e andò via. Quando ipotizzò che avesse smaltito la sbornia, tornò e bussò alla porta del cimitero. “ Chi bussa? “, domandò lui. E la donna: “ sono quello che porta da mangiare ai morti “. E l’altro: “ ma no, caro mio, non mangiare; portami invece da bere. Mi addolori l’anima a parlare di mangiare e non di bere “. A quel punto la moglie, colpendosi il petto, esclamò: “ O io sciagurata! Tutta l' furbizia non mi è servita a niente: tu, caro marito mio, non solo non ti sei corretto, ma sei diventato peggio di prima, perché ormai il tuo vizio è una seconda natura “. La favola dimostra che non bisogna persistere nei costumi, perché arriva il momento in cui l’abitudine s'impone all’uomo anche contro la sua volontà.