Areopagitico - Versione tradotta di Isocrate
Πολλοὺς ὑμῶν οἶμαι θαυμάζειν ἥντινά ποτε γνώμην ἔχων περὶ σωτηρίας τὴν πρόσοδον ἐποιησάμην, ὥσπερ τῆς πόλεως ἐν κινδύνοις οὔσης ἢ σφαλερῶς αὐτῇ τῶν πραγμάτων καθεστηκότων,ἀλλ’ οὐ πλείους μὲν τριήρεις ἢ διακοσίας κεκτημένης, εἰρήνην δὲ καὶ τὰ περὶ τὴν χώραν ἀγούσης,καὶ τῶν κατὰ θάλατταν ἀρχούσης, ἔτι δὲ συμμάχους ἐχούσης πολλοὺς μὲν τοὺς ἑτοίμως ἡμῖν, ἤν τι δέῃ,βοηθήσοντας, πολὺ δὲ πλείους τοὺς τὰς συντάξεις ὑποτελοῦντας καὶ τὸ προσταττόμενον ποιοῦντας· ὧν ὑπαρχόντων ἡμᾶς μὲν ἄν τις φήσειεν εἰκὸς εἶναι θαρρεῖν ὡς πόρρω τῶν κινδύνων ὄντας,τοῖς δ’ ἐχθροῖς τοῖς ἡμετέροις προσήκειν δεδιέναι καὶ βουλεύεσθαι περὶ τῆς αὑτῶν σωτηρίας.
Traduzione
Penso che molti di voi si domandino che mi sia presentato con l'intenzione di parlare dellla salvezza,come se la città fosse in pericolo,oppure come se la situazione fosse incerta, e invece possiede non più di duecento triremi e gode di pace nel suo territorio e controlla i mari,ed inoltre ha alleati pronti che in molti ci soccorrerebbero prontamente,qualora ce ne fosse bisogno,e in numero ancora più grande pagano i tributi ed eseguono ciò che viene ordinato;stando così le cose,si potrebbe pensare che sia giusto essere di buon animo, poiché siamo lontani dai pericoli, mentre ai nostri nemici tocca avere paura e deliberare riguardo alla loro salvezza.
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