Socrate riteneva che gli uomini educati non solo possono essere felici essi stessi e amministrare bene la propria casa, ma anche siano capaci di render felici gli altri uomini e le città. Però non si accostava a tutti nello stesso modo, ma a coloro che credevano di essere valenti per natura e disprezzavano l’apprendimento insegnava che le indoli che sembrano essere ottime abbisognano sommamente di educazione, mostrando come tra i cavalli quelli più generosi, essendo focosi e violenti, se vengono domati da giovani, riescano utilissimi e ottimi, se invece rimangono indomati, riescano difficilissimi a frenarsi e pessimi; e come tra i cani più eccellenti per natura, che sono alacri e pronti ad attaccar le fiere, quelli bene allevati diventino ottimi per la caccia e utilissimi, invece quelli non addestrati divengano inutili e furiosi e quanto mai disobbedienti. Similmente anche tra gli uomini i meglio dotati per natura, che sono fortissimi d’animo e attivissimi nelle cose che intraprendono, se vengono educati e imparano le cose che conviene fare, riescono ottimi e utilissimi, infatti essi procurano moltissimi e grandissimi beni; invece quelli che rimangono ineducati e ignoranti pessimi e dannosissimi.