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Carmen Matín Gaite (1925 - 2000)



Carmen Matín Gaite, scrittrice spagnola, nacque a Salamanca l'8 dicembre del 1925, e morì a Madrid il 24 luglio del 2000. La sua attività letteraria si può suddividere in tre periodi: 1958-1963, 1963-1974, e 1974-1978.

Al periodo della fase realista, 1958-1963, appartiene "Entre visillos"; con questo romanzo la scrittrice ottenne il Premio Nadal. Nel 1963 venne pubblicato "Ritmo lento", testo in cui Gaite, apostrofava la fretta della città.Con questo romanzo Carmen Martín Gaite, ricevette inizialmente uno scarso successo, ed attribuì ciò, ad un romanzo di Mario Vargas Llosa del 1962 dal titolo "La ciudad y los perros". Con questo romanzo infatti, nacque in Italia ed in Spagna il boom della narrativa ispano-americana.

Dal 1963 al 1974, si ebbe una lunga parentesi di undici anni, nell'attività narrativa di Gaite, in cui, non verranno pubblicati altri romanzi. Nel 1965, compose il "Cuaderno del dragón", una serie di appunti e riflessioni che verranno successivamente ricostruiti, in termini narrativi, e che daranno vita, al romanzo del 1974 intitolato "Retahílas".

Nel 1972, Gaite si dedicò alla realizzazione della sua tesi di Laurea dal titolo "Linguaggio e stile amoroso nella letteratura spagnola del XVIII secolo". Il periodo che comprende gli anni dal 1974 al 1978, é il periodo in cui, vennero pubblicati "Retahílas" ed il "Cuarto de atrás". Quest'ultimo romanzo, indica una svolta nella scrittura di Gaite.

Questo testo é: un libro di memorie, un romanzo fantastico ed un saggio letterario. In esso biografia ed autobiografia, finzione e cronaca sconfinano nel sogno. Dal 1978 al 1990, si ebbe un periodo di silenzio della scrittrice, durato dodici anni. Dopo il "Cuarto de atrás", e fino al 1992, Gaite non pubblicó altri romanzi.

Nel 1983 comparve un importante saggio letterario, dal titolo "El cuento de nuova acabar", sulla relazione tra narrazione orale e scritta, esperienza ed immaginazione. Nel 1978 Gaite, scrisse le osservazioni sugli "Usi amorosi del dopoguerra spagnolo", eco della sua tesi del 1972 sugli usi amorosi del '700 in Spagna.

Nell'arco della sua produzione letteraria i silenzi di Gaite, furono parziali. In questi periodi infatti, scrisse molto in termini di saggistica. A volte si trattò di una saggistica di carattere letterario, come nel caso del "Cuento de nunca acabar".  Dal 1990 al 2001 Gaite pubblicó lo stesso numero di romanzi pubblicati dal 1958 al 1990. Nel 1990 pubblicò Nuvolosità Variabile, e ricevette un enorme successo di pubblico e critica. Con questo romanzo affrontò la descrizione di una realtà, che non era la storia conclusasi con la morte di Francisco Franco, ma la deludente vita collettiva degli anni '80 a Madrid riguardante la borghesia agiata, ovvero il benessere economico, l'isolamento domestico e l'incomunicabilità.

L'attività narrativa e la scrittura di Carmen Martín Gaite, è stata sempre vicina alla sua vita. Lo scopo della scrittrice, era quello di testimoniare la realtà circostante, convinta che, determinate parole o sentimenti dovessero prevalere. Gaite affermó, che quando scriveva i suoi romanzi, aveva la sensazione di avere tra le mani frammenti di specchio, ed il suo scopo era, ricomporre per intero lo specchio, il misterioso disegno della vita.

Nel 1988 ricevette il Premio "Príncipe de Asturias de las Letras". Alla domanda del perché scriveva, Gaite rispose, che si scrive: per porsi delle domande; per cercare di capire meglio, ciò che non è chiaro; per osservare e contemplare la realtà come uno spettatore.

Gaite affermò l'esistenza di una letteratura, che non necessitava della conoscenza diretta, ma della volontà di rivivere come suo, un periodo anche se cronologicamente lontano. L'esperienza storica principale di Carmen Martín Gaite, e degli scrittori della sua età fu: la Guerra Civile (1936-1939) ed il Dopoguerra, subiti durante il passaggio dall'adolescenza alla maturità. Al tempo della Guerra Civile, Gaite aveva solo 9 anni; per questo tale periodo, non rientró nella narrativa vera e propria di Gaite, poiché  i suoi erano ricordi di bambina.

In Galizia Gaite, proiettó una fanciullezza gioiosa, e proprio quí decise di ambientare il romanzo della svolta Retahílas. La Galizia diventò per la scrittrice, un luogo mitico e positivo, al contrario di Salamanca. Agli anni di Salamanca subentrano gli anni dell'esperienza madrilena.  Madrid Gaite rientra in quella che è stata definita: "generazione del '50, del Medio Siglo, Grupos de Madrid, o niños de la guerra", poiché fu la generazione più condizionata dalla Guerra Civile e dall'immediato Dopoguerra.

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