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Alcune avventure di Ulisse - Tantucci Laboratorio 1 Pagina 240 Numero 37


Versione latino di Igino

 


Traduzione


Ulisse già per molti anni aveva errato per terra e per mare, dal momento che Nettuno, padre di Polifemo e dio del mare, lo perseguitava a causa della sua insistente rabbia, perché Ulisse aveva privato suo figlio, il Ciclope dell’unico occhio che aveva. Dopo aver perso in un naufragio numerosissimi compagni e molte navi, stremato approdò ( Ulisse )sull’isola di Calipso, figlia di Atlante. Questa ammaliata dall’aspetto esteriore e dalla blasone dell’eroe, la Ninfa si innamorò di Ulisse e lo tenne presso di sé  per molto tempo, fino a quando Mercurio, messaggero di Giove, le ordinò di liberarlo. Così la ninfa costruì una chiatta e piangendo liberò Ulisse, ma Nettuno nuovamente distrusse questa imbarcazione. Ma mentre l’eroe veniva scosso dalle onde, la dea Leucotea che trascorre il tempo nel mare, gli diede una cinghia magica. Con questa Ulisse si avvolse il petto e in questo modo uscì illeso dal naufragio e arrivò nell’isola dei Feaci. Lì Nausica, la bella figlia del re Alcino, lo condusse dal suo padre. Quello lo ospitò con magnifica accoglienza, dandogli considerevoli doni e lo riportò alla patria Itaca.

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