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Le rane chiedono un re - Tantucci Laboratorio 1 Pagina 202 Numero 15


Versione latino tradotta

 


Traduzione


Le rane si aggiravano libere negli stagni palustri e con grande chiasso domandarono un re a Giove affinché reprimesse con la forza i costumi corrotti. Il padre degli dei fece scendere tra le rane un piccolo pezzo di legno. Appena gettato atterrì con il suo tonfo e con il movimento improvviso dell'acqua la stirpe paurosa delle rane. Quello rimase a lungo nel pantano, finché una rana, senza fare rumore, tira su la testa dallo stagno e dopo avere esaminato il re, chiama fuori tutte le altre. Le rane vedono il tronchetto inerte ed subito, senza alcun timore, a gara si precipitano nuotando e in massa, sfacciatamente, saltano sopra il pezzo di legno e lo insultano con ogni offesa e con parole pesanti. Allora domandarono a Giove un secondo re, dato che il tronchetto era inutile. A quel punto Giove diede alle rane sfrontate un serpente terribile e velenoso, che con il dente aguzzo catturò molte rane. Le rane preoccupate cercavano inutilmente di sottrarsi alla morte; la paura fermava la voce. Allora, tutte le abitanti della palude, tramite Mercurio, messaggero degli dei, pregano di nuovo Giove, ma il dio, a voce alta, disse questo: “ poiché avete disprezzato il vostro bene, ora dovrete sopportare con animo sereno un male letale “.

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