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Ulisse e il Polifemo - Tantucci Laboratorio 1 Pagina 151 Numero 26


Versione latino tradotta

 


Traduzione


Attraverso il grande mare, Ulisse si avvia con un lungo viaggio da Troia ad Itaca, ma arriva all’isola di Polifemo. Polifemo era un ciclope grande e crudele; aveva un solo occhio in mezzo alla fronte e mangiava la carne degli uomini. Al calare della sera, il Ciclope riportava un grande gregge in una caverna; poi posava all’ingresso un enorme roccia. Ulisse con i suoi compagni viene rinchiuso nella caverna e il Ciclope desidera mangiarli. Ma Ulisse afferma di chiamarsi Nessuno e con il vino ubriaca Polifemo e lo spinge verso la sonnolenza. Così con un tronco acceso brucia l’occhio del Ciclope. A causa del dolore, Polifemo subito si sveglia e con grandi urla chiama in soccorso i suoi fratelli, ma urla: Nessuno mi acceca! Per questo motivo, i compagni non si curano delle preghiere di Polifemo. Nel frattempo Ulisse lega i suoi compagni alle pecore e se stesso all’ariete e tutti grazie all’ingegnoso piano del condottiero fuggono dalla caverna.

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