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L’Odissea: trama e linee narrative

Riassunto dell’Odissea, poema omerico, che narra il lungo e avventuroso viaggio affrontato da Ulisse dopo la guerra di Troia e il suo ritorno in patria.

L’Odissea, ossia il poema di Odisseo, è la storia di un uomo: vista attraverso un complesso di eventi che hanno costituito il significato profondo della sua vita e della sua personalità, distinguendolo fra tutti gli altri uomini. Odisseo era stato uno dei principali capi achei nella guerra di Troia, valente guerriero, oratore, astutissimo nell’escogitare piani. A lui si dovette l’inganno del cavallo di legno. Ma a conferire il valore di un’assoluta eccezionalità alla sua esperienza umana è il lungo viaggio che dopo dieci anni lo riconduce in patria. A differenza dell’Iliade, in cui il filo tematico dell’ira di Achille ha la funzione di dare orientamento a una storia di popoli, la vicenda dell’Odissea ha il suo nucleo in un singolo uomo, che vi assume il ruolo del protagonista.


Nell’Odissea la materia narrativa nasce dall’incrocio di due filoni:


- Il primo è rappresentato da un viaggio in contrade remote, durante il quale l’eroe affronta innumerevoli pericoli, ma riesce sempre a scampare grazie alla propria abilità e ad un aiuto superiore, e nelle sue peripezie egli ha occasione di conoscere genti e strane usanze.


- Il secondo è il ritorno in patria del protagonista, dopo una lunga assenza che ha fatto credere alla sua morte. Ma il suo reinserimento non avviene pacificamente, poiché egli deve riconquistare la sua casa e la sua donna contro più rivali che intendevano appropriarsi dell’una e dell’altra.


Nel poema omerico entrambi questi motivi appaiono fusi in un’unica storia. E’ probabile che questo collegamento sia avvenuto in una fase secondaria, nel momento in cui i due temi fondamentali ottennero un’elaborazione poetica simile a quella giunta fino a noi.

Le due linee narrative si sovrappongono a metà circa dell’opera, quando Odisseo giunge alla sua terra, l’isola di Itaca e intraprende la lotta contro i pretendenti al suo regno e alla mano della moglie Penelope.

Penelope è assediata da un gruppo di principi, i cosiddetti porci, che vogliono farle scegliere fra loro un nuovo marito, e il figlio Telemaco si reca a cercare notizie del padre a Pilo e a Sparta. Qui incontra due reduci di Troia, Nestore e Menelao, apprendendo da quest’ultimo che Odisseo è ancora in vita.


Da sette anni Odisseo è relegato nell’isola della ninfa Calipso, che vorrebbe tenerlo per sempre con sé, ma grazie alla dea Atena, che lo protegge ed è già intervenuta ad assistere Telemaco, gli dei decidono che debba ritornare in patria. Si apre così un blocco di otto canti, in cui sono descritte le sue avventure dopo la partenza di Troia.


Lasciata l’isola di Calipso, Odisseo viene assalito da una tempesta scatenata da Poseidone che vuole vendicare l’accecamento del figlio Polifemo, fa naufragio e approda a nuoto all’isola dei Feaci, qui viene soccorso dalla principessa Nausica che lo porta dal padre Alcinoo, il quale accogli benevolmente l’eroe, promettendogli che lo farà ricondurre in patria da una sua nave e durante la permanenza alla sua corte Odisseo racconta le proprie peripezie fino all’arrivo di Calipso.


Lungo quattro canti il discorso di Odisseo ripercorre le tappe del suo viaggio: la battaglia con i Ciconi, la prima tempesta che sviò la sua flotta dal ritorno e la fece approdare alla terra dei Lotofogi, possessori di un cibo che fa dimenticare il ritorno, la terribile caverna del Ciclope Polifemo da cui riuscì a sfuggire accecandolo con un inganno. Quindi l’arrivo all’isola di Eolo re dei venti, che gli regalò un vento propizio e chiuse gli altri in un otre che i compagni aprirono, provocando una tempesta che riportò tutti da Eolo.


La seconda parte delle imprese di Odisseo ha inizio dopo che una nave dei Feaci l’ha riportato ad Itaca. Egli raccoglie una schiera di alleati, prima il fedele guardiano dei porci Eumeo, poi Telemaco, dal quale si fa riconoscere. Trasformato in un mendicante, si introduce nella reggia, dove è oltraggiato dai pretendenti. A questi Penelope impone una gara e cioè sarà suo sposo chi riuscirà a tendere l’arco di Odisseo. Ma nessuno è capace di usarlo e allora l’eroe ottiene di poter provare. Egli compie l’impresa facilmente, poi rivolge l’arma contro i porci e li uccide e infine si fa riconoscere dalla moglie.

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