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Vita, formazione culturale e opere principali di Guicciardini



Guicciardini occupò posizioni prestigiose fuori dallo Stato fiorentino ed intervenne nella vita politica della propria città in modo indiretto, nato nel 1483, dopo un’educazione letteraria fu immediatamente attratto dalla carriera politica. Il suo primo scritto importante furono le Storie Fiorentine dal 1378 al 1509, attente al trasformarsi delle istituzioni e delle polemiche sia verso il regime dei Medici che verso gli orientamenti repubblicani democratici. Alla caduta della Repubblica, Guicciardini tornò a Firenze come uomo di fiducia del potere. Durante la sua vita, non pubblicò nessuno dei suoi numerosi scritti, fatta eccezione per la Storia d’Italia destinata ad una circolazione pubblica. Egli li compose a titolo di riflessione personale o per precise circostanze politiche.

I celebri Ricordi si inseriscono nella tradizione delle famiglie mercantili fiorentine, presentandosi come avvertimenti, raccomandazioni morali e pratiche dirette ai membri della famiglia. Pubblicate per la prima volta a Parigi col titolo di Avvertimenti, queste rapide notazioni ebbero un grande successo. Guicciardini evitò di enunciare regole di validità universali; anzi, cerca di suggerire comportamenti consoni all’instabilità del reale. Pur avendo di mira soprattutto il mondo della politica, il suo sguardo si rivolge di rapporti umani. Egli osserva la realtà per capire come debba agire un individuo che aspiri ad accrescere la posizione sociale della propria famiglia. Una sola regola costante, egli suggerisce, quella della discrezione capacità di discernere e orientarsi, di adattarsi agli infiniti casi particolari proposti dall’esperienza di seguire la mobilità della fortuna. L’uomo dotato di discrezione sa che i rapporti sociali sono condizionati dall’apparenza, dalla ambizione a seguire falsi valori ed illusioni.

A differenza di Machiavelli
egli non crede nel superiore valore positivo dello Stato. Il mondo gli appare dominato da una negatività immodificabile. Il potere dei principi gli appare oscuro e avvolto nel segreto, il pensiero di Guicciardini tenta di mettere a punto alcuni strumenti d’orientamento.
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