La struttura del testo narrativo
I testi narrativi sono tutti diversi l’uno dall’altro sia per gli argomenti trattati sia per il modo in cui questi possono essere raccontati. Tuttavia ogni testo narrativo presenta una struttura ricorrente che ne costituisce l’ossatura di base. Esso risulta articolata in quattro momenti fondamentali:
- Esposizione, che consiste nella presentazione dei personaggi e della situazione iniziale;
- Esordio, cioè l’avvenimento che mette in moto l’azione, modificando la situazione iniziale. Ci possono essere due tipi di esordio, a seconda della diversa situazione di partenza: o l’evento che dà avvio all’azione sviluppa e accentua il conflitto già esistente, oppure vengono introdotti elementi di turbamento e di tensione in una condizione di equilibrio;
- Peripezie o mutamenti: si indica con questi termini, che sono intercambiabili, l’insieme degli avvenimenti che modificano la situazione in cui opera il protagonista. Nel corso delle peripezie entrano in azione altri personaggi che svolgono il ruolo di aiutanti o di oppositori. L’evoluzione della vicenda prosegue con un progressivo aumento di tensione che raggiunge il culmine in prossimità dello scioglimento finale. Il punto di massima tensione viene per convenzione indicato con il termine tedesco Spannung, che significa, appunto, “tensione”;
- Scioglimento: è il momento conclusivo, che determina l’eliminazione di tutti i fattori di turbamento e la ricomposizione dell’equilibrio o in positivo o in negativo;
Questo schema base ricorre nella maggior parte dei testi narrativi ,ma soprattutto nella fiabe e nei racconti d’azione.
Non sempre la struttura base viene rispettata in tutti i suoi elementi. A volte, per esempio, l’esposizione è collocata dopo l’esordio. Si parla, in questo caso, di esposizione differita. I momenti di massima tensione possono essere più di uno; lo scioglimento può mancare quando, l’autore lascia volutamente in sospeso , la conclusione della vicenda o può coincidere con la Spannung.
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