I trattati storico-eruditi e gli scritti polemici di Petrarca

Le opere storiche sono legate all’esaltazione degli eroi e dei comportamenti degli antichi che caratterizza la prima espressione del classicismo del Petrarca.

I libri delle cose memorabili a cui il Petrarca lavorò seguono il modello, di un’opera di Valerio Massimo. L’opera restò incompiuta in 4 libri. Di carattere storico-erudito è l’operetta intitolata itinerario siriaco.

Gli scritti polemici si legano a occasioni particolari e si rivolgono ad avversari che Petrarca vede come maligni ed animati da spirito folle e perverso. Le invettive contro un medico muovono da un’epistola con cui l’autore invita il papa Clemente VI, malato, a guardarsi dai medici ignoranti che cercavano di curarlo. L’invettiva contro un uomo potente ma senza nessuna sapienza e virtù era rivolta ad un cardinale che aveva criticato la carriera di Petrarca.

Trattati morali

Nei trattati morali Petrarca si interroga sul rapporto tra la propria prospettiva umanistica e la realtà sociale e collettiva. Il migliore è il De vita solitaria. L’esaltazione della solitudine di Valchiusa vuole essere l’esaltazione di una vita intellettuale dedicata allo studio e all’analisi dell’uomo. Lo studioso può raggiungere la certezza della volontà individuale nella solitudine campestre, coltivando le lettere e poche scelte amicizie e vivendo i più autentici valori cristiani. Il 1° libro del trattato definisce questa opposizione città-campagna e la scelta dell’otium intellettuale come valore supremo. Petrarca identifica il suo modello di vita intellettuale con la tradizione moralistica, considerando la vita conventuale lo strumento che garantisce il ripiegamento interiore. L’amplissimo trattato sui rimedi ai due tipi di fortuna è composto da numerosi dialoghi divisi in 2 libri:

1° il primo presenta i rimedi contro i pericoli che derivano dalla fortuna favorevole;

2° il secondo quelli contro i mali della sfortuna.