Al di là delle liriche dedicate a Beatrice e confluite nella Vita Nuova, la produzione poetica di Dante prosegue inesauribilmente. Possiamo ripartire questa produzione in 4 gruppi:
- rime dottrinali: a cui Dante si dedica dopo la morte di Beatrice. Qui la filosofia gli appare come una donna amorosa.
Contemporaneamente alle rime dottrinali abbiamo altre rime in cui la donna non si identifica più col suo sguardo che diffonde beatitudine ma appare come una bellezza corporea minacciosa e inafferrabile.
- rime per la pargoletta: una pargoletta e una donna petra sono le figure che appaiono in queste rime. La donna appare come una bellezza inafferrabile. Beatrice sembra scesa dal cielo per mostrare la propria bellezza sulla terra. La distinguono la ritrosia che fa parlare di lei come di quella che non si innamora ma che lascia una speranza per il futuro.
- rime petrose: “petra” è da intendersi come segno della durezza d’animo; qui Dante si confronta con le sue forme più ardue della provenzale.
L’ultimo gruppo delle rime dantesche appartengono ai primi anni dell’esilio:
- rime di intonazione morale: quì Dante denuncia l’ingiustizia dominante contrapponendovi la propria solitudine. Debole e solo sente tornare le emozioni del passato ma non riceve conforto, ritornano le immagini della giovinezza e di Firenze.
Dante lascerà per sempre la poesia lirica per concentrarsi nella stesura della Commedia.