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Breve riassunto sulla Divina Commedia, poema alleogorico, scritto in terzine incatenate, in lingua volgare fiorentina

 

Dante distingue per la Commedia: un senso letterale e un senso allegorico.


Stando al senso letterale il soggetto dell’opera sarebbe lo stato delle anime dopo la morte.

Dal punto di vista allegorico sarebbe l’uomo per i meriti e demeriti acquisiti con libero arbitrio a ricevere i premi o le punizioni della giustizia divina.


Il titolo dell’opera si lega ad una sottile distinzione retorica tra tragedia e commedia.


Mentre la tragedia all’inizio è piacevole e alla fine tremenda e paurosa e lo stile è nobile ed elevato , nella commedia comincia con una situazione difficile ma ha un esito felice e lo stile impiegato è umile.


Il poema s’intitola Commedia perché la sua materia all’inizio è paurosa e tremenda poiché tratta dell’Inferno. La fine è felice perché tratta del Paradiso. Lo stile è umile; ed il fine dell’opera è salvare gli esseri umani dallo stato di miseria e condurli alla felicità.


La Commedia è un capolavoro costituito da 3 cantiche diffuse separatamente:


- Inferno

- Purgatorio e

- Paradiso.


Il poema suscitò interesse negli ambiti più diversi.


Alla morte del poeta cominciarono ad apparire commenti con disegni e illustrazioni che circolarono in tutta Italia, e molto presto si ebbe di alcune parti una diffusione orale.


Il titolo originale è semplicemente Commedia.


Nella forma più antica Comedía; esso viene ricordato 2 volte nel poema, nell’Inferno; mentre nel Paradiso si parla di poema sacro.


L’opera mischia livelli stilistici diversi, immagini basse e sublimi.

Esso narra in prima persona il viaggio del poeta nei 3 regni: Inferno, Purgatorio e Paradiso.

Il viaggio dura una settimana ed ha inizio l’8 Aprile 1300, notte di Venerdì Santo.


Virgilio è la guida del poeta per tutto l’Inferno e il Purgatorio, mentre Beatrice sarà colei che condurrà il poeta in Paradiso.


Dante usa il metro della terzina costruita su sistemi di 3 strofe ciascuna di 3 endecasillabi.

Un’insieme continuato di terzine costituisce un canto. I canti si raccolgono in 3 cantiche, che constano di 33 canti, salvo l’Inferno che ne ha uno in più.

Il numero complessivo dei canti è 100: numero perfetto.


Dante racconta il viaggio come se lo avesse effettivamente compiuto. Per il poeta il suo viaggio conduce alla verità e alla salvezza.


Virgilio rappresenta la ragione umana che guida l’uomo a un primo livello di conoscenza.

Beatrice rappresenta la fede e la scienza divina.
Dio è pura sapienza e puro amore, è il primo motore fuori dal tempo.

Al centro dei cieli, immobile si trova la terra.

Il destino di ognuno è conosciuto da Dio.


Al centro della terra sprofonda in un baratro l’Inferno. L’uomo fu collocato nel Paradiso terrestre.


In seguito al peccato originale l’uomo venne cacciato dal Paradiso terrestre, ed ebbe così inizio la vita storica.


Nell’aldilà le anime si distinguono in 3 schiere:

- anime dei dannati;

- anime dei penitenti;

- anime dei beati.


Il 1300, data del viaggio di Dante e l’anno del Giubileo che aveva provocato un trionfo del bene.


Beatrice diventa immagine simbolica dei valori che conducono alla conoscenza di Dio (fede, grazia).


Il maggior poeta latino Virgilio, è la prima guida di Dante nel suo viaggio attraverso l’Inferno e il Purgatorio. Potendo contare sulla guida di Virgilio Dante supera le difficoltà del viaggio. Comunque è Beatrice a invitare Virgilio a soccorrere Dante, il poeta latino ha il compito di condurlo fino al Paradiso terrestre dove una volta apparsa Beatrice la sua missione potrà dirsi conclusa. In numerosi incontri con le anime Dante mette in gioco i suoi rapporti con la tradizione poetica latina e romanza.

All’inizio del viaggio nel limbo, egli viene accolto nella compagnia dei poeti antichi.


Nel Purgatorio, una fitta serie di incontri permette a Dante di definire i propri obiettivi letterari. Nel Paradiso terrestre ci vengono incontro numerose schiere di Padri della Chiesa e di intellettuali ed ecclesiastici. La presenza di Beatrice comporta invece una ripresa degli schemi stilnovistici. Nell’Inferno abbiamo una rappresentazione che si accanisce a precisare i segni della sofferenza fisica fino a tradurla in qualcosa di animalesco.


Nel Purgatorio la rappresentazione si fa più delicata con figure in movimenti lenti e pacati.

La Commedia ha una varietà stilistica, essa attinge sia alla lingua bassa sia a quella nobile. Dante nella Commedia fa uso anche di termini toscani. Numerosi termini sono modellati sul latino e sulla lingua volgare.


Il poema inizia con lo smarrimento di Dante in una selva oscura. Mentre egli tenta invano di risalire il pendio di un colle ostacolato da 3 fiere:


la lonza che è la figurazione della lussuria;


il leone della superbia;

e la lupa dell’avarizia.


Viene in soccorso Virgilio. L’Inferno si apre in una voragine nei pressi di Gerusalemme e scende fino al centro della Terra.


È diviso in cerchi concentrici che accolgono i dannati secondo la gravità dei peccati commessi. I cerchi infernali sono 9 preceduti da un Antinferno che ospita gli ignavi. Il primo cerchio, è distinto dall’Inferno e contiene il limbo, i bambini e i giusti che non hanno ricevuto il battesimo. Dopo il limbo secondo un principio aristotelico si scende verso i peccati più gravi. Conficcato nel ghiaccio vi è Lucifero. Le pene si basano sulla legge del contrapasso cioè, su una corrispondenza o un’opposizione della pena e del peccato. In questa cantica la polemica poetica colpisce la corruzione della vita comunale.

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