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Orlando Furioso: Contenuti, metrica e linguaggio

Differenze tra il poema di Boiardo e il poema di Arisoto

Con l’Orlando Furioso Boiardo, ci presenta una serie di avventure. A differenza del poema di Boiardo quello di Ariosto non si configura come libera successione di peripezie, ma si organizza in un accurato disegno globale: i molteplici episodi si intrecciano tra loro si hanno sospensioni e riprese. L’abitudine, già di Boiardo, di interrompere improvvisamente la narrazione di una vicenda e di passare ad un’altra, creando un clima di suspense si trasforma qui in un vero e proprio sistema di incastri. L’Ariosto porta avanti il racconto di più storie tra loro contemporanee e vicine, troncandole e riprendendole variamente. Le mille vicende del poema si possono ricondurre come l’autore suggerisce a 3 diversi nuclei:


1.
         La guerra mossa da Agramante contro Carlo Magno che oppone cavalieri cristiani e saraceni e che comporta una serie di colpi di scena fino al trionfo finale dei cristiani.

2.
         La passione dell’Orlando per Angelica e la tenace ricerca dell’amata, da questo la follia del paladino in seguito alla fuga di Angelica con Medoro, e il suo rinsavimento grazie al viaggio di Astolfo che recupera il suo senno sulla luna.

3.
         L’amore di Ruggiero e Bradamante che si snoda attraverso varie peripezie, già avviate nell’Innamorato si conclude con la conversione di Ruggiero al cristianesimo, le sue nozze con l’amata e l’uccisione dell’ultimo eroe saraceno sopravvissuto Rodomonte. Questi tre nuclei sono fra loro strettamente intrecciati. 

Il primo nucleo, quello della guerra, è costituito da Parigi; e da Parigi prende avvio la fuga di Angelica con cui inizia il poema, e a Parigi ha luogo il duello conclusivo tra Ruggiero e Rodomonte. L’Orlando Furioso reca la dedica al cardinale Ippolito d’Este. Il Furioso vuole esaltare la famiglia dei signori di Ferrara. A differenza dell’Innamorato, il Furioso è pieno di richiami a situazioni, fatti e personaggi della realtà in cui Ariosto si trova a vivere. Attraverso la perfezione del linguaggio Ariosto sottolinea il valore del mondo in cui il poema ha le sue radici. La destinazione dell’opera è prevalentemente cortigiana. Alla funzione cortigiana ed eroica dell’Orlando Furioso si accompagna una funzione opposta a quegli stessi valori cortigiani ed eroici. Questa critica scaturisce dall’intervento nel poema dell’autore stesso, che dialoga con i lettori alludendo ai propri desideri e ai contrasti con la vita di corte. Questi destinatari sono innanzitutto le “donne” a cui spesso egli si rivolge, con complimenti, omaggi scherzosi e battute pungenti. Fondamentale strumento è l’ironia. L’ironia di Ariosto non ha come obiettivo il mondo cavalleresco, ma le sue incoerenze dell’agire umano. Il tema dell’eroismo percorre l’intero poema, specialmente gli episodi di guerra e trova il suo culmine nello scontro decisivo tra cristiani e saraceni a Lampedusa e nel duello finale tra Ruggiero e Bradamante. All’eroismo si affianca così la pazzia diffusa in tutto il poema. In primo piano è la follia di Orlando che dovrebbe essere l’eroe più puro e perfetto di tutta la tradizione. Angelica è l’immagine del desiderio che preferisce all’amore dei grandi eroi quello di un umile, Medolo e con lui fugge lontano dalla scena del poema. Al ruolo della pazzia e del desiderio si collega la magia; nel poema agiscono personaggi capaci di creare immagini ingannevoli che provocano la follia. Angelica possiede capacità magiche; una delle immagini esemplari del poema è quella del palazzo incantato di Atlante, in cui i cavalieri restano imprigionati e inseguono senza fine la parvenza degli oggetti del loro desiderio. In realtà il potere della magia nasce dal fatto che i rapporti umani sono dominati da false immagini e apparenze.


Metrica e linguaggio utilizzato nell’Orlando Furioso


Il ritmo narrativo dell’Orlando Furioso è l’ottava di uso abituale nella letteratura romanzesca e cavalleresca. Ariosto a questo metro dà una nuova vita, adottandolo ai toni più vari. Da una parte si ha una spinta armonica che muove verso l’equilibrio; dall’altra una spinta armonica che mette quasi in dubbio e smentisce quell’equilibrio così elegantemente conquistato. Croce fa del Furioso il poema dell'armoni’ e lo presenta come qualcosa di felice e splendente. Il poema nasce come atto di fedeltà e di amore verso una tradizione culturale ed un ambiente cortigiano che aveva trovato affascinante espressione nell’Orlando Innamorato.
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