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Origine e sviluppo degli Stati regionali



Differenze tra Guelfi e Ghibellini

 

Sin dalla loro nascita i Comuni, avevano combattuto delle guerre. Alla fine del Duecento, iniziò un nuovo fenomeno, l’inquadramento dei conflitti locali in due schieramenti: Guelfi (cioè i sostenitori della Chiesa antimperiali) e ghibellini (cioè i sostenitori dell’impero filoimperiali). Nel regno meridionale, le parti dei Guelfi e dei Ghibellini,  si diffusero con la rivolta dei Vespri siciliani, in seguito alla quale, il regno si divise in due: le regioni continentali, rimasero in mano agli Angiò, alleati del Popolo e dei comuni; e la Sicilia, acquisita dalla dinastia aragonese, con Pietro III d’Aragona (genero di Manfredi) si ritrovò,  nello schieramento ghibellino.

A differenza dei Guelfi, i Ghibellini, non avevano una figura di riferimento. In seguito all’estinzione della casa di Svevia, le città e i signori che appartenevano a questo fronte, trovarono la loro ragion d’essere, nell’opposizione all’asse papato - Angioini, più che di un intervento imperiale nella penisola.

Nel 300, però Enrico VII di Lussemburgo, volle essere incoronato a Milano, egli fu coinvolto nello scontro, che divideva la penisola e  forzato, a schierarsi con i ghibellini, che vedevano in testa i Visconti (signori di Milano) e gli Scaligeri (signori di Verona). La morte dell’imperatore,  li lasciò liberi di estendersi, oltre i confini del contado cittadino. Tale espansione, scatenò la reazione del Papa Giovanni XXII, ma non riuscì ad arrestare, la loro prevalenza, che continuò fino agli anni '30 del 300. I Visconti di Milano, acquisirono il controllo, di gran parte della Lombardia; gli Scaligeri, acquisirono il controllo, delle città venete.

Verso il 1300, sganciati dagli schieramenti tradizionali, le grandi signorie, a base cittadina, continuarono ad estendersi, venendo ben presto a scontrarsi tra di loro. Se fino alla metà del Duecento, il sistema politico in Italia, è caratterizzato da una permanenza dei Papi ad Avignone, nelle città e nelle campagne, si svilupparono i poteri signorili, ad esempio la signoria dei Monaldeschi ad Orvieto.

Roma privata delle entrate, legate alla presenza della Curia, acconsentì, l'avventura di Cola di Rienzo, notaio che  occupò il Campidoglio,
presentandosi come garante, di una rinnovata grandezza imperiale, per poi finire vittima, di una congiura aristocratica.

A questo punto, il papato avignonese inviò, il cardinale Egidio Albornoz, sottoponendo la città, al controllo di rettori provinciali, e costringendo i signori, al riconoscimento dell'autorità imperiale. Nel 1357, emanò le costituzioni egidiane, base legislativa dello Stato Pontificio; fino all'Ottocento, per far fronte, alle spese i sovrani europei, contraevano prestiti a breve termini, con i banchieri italiani, potendo dichiarare bancarotta, e mandare in rovina, i creditori negli stati italiani, si preferì il debito pubblico  (prestiti da un mercato ampio che dovevano essere restituiti con gli interessi). Si ricorreva all'estimo, una stima dei beni, appartenenti ad una famiglia, che sulla base del reddito dovevano pagare un imposta.

I 5 stati, erano continuamente impegnati, in lotte di espansione . Le alleanze, che avvenivano, spesso erano instabili e rotte all'improvviso . Bande di cavalieri tedeschi e inglesi offrivano il loro servizio . Le compagnie straniere, introdussero in Italia, innovazioni militari.  Gli stati italiani, cominciarono a preferire le compagnie, con il singolo condottiero, che provvedeva ad arruolare e a pagare i soldati, intraprendeva guerre ed era il capo unico dei contingenti. Al termine del contratto, le compagnie di ventura, erano libere di scegliere su un altro datore di lavoro. Vi fu la necessità da parte di alcuni stati regionali, di un compromesso, che garantisse, il mantenimento degli equilibri raggiunti .

Con la pace di Lodi, vennero fissati i conti di ciascun Stato .L'Italia settentrionale, era divisa tra due Stati: Milano e Venezia, territori minori erano: il ducato di Savoia, La Repubblica di Genova, le signorie di Mantova, e Ferrara. Al centro, Firenze e lo Stato Pontificio, a sud il regno riunificato.

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