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L'Impero arabo tra il tra il VII e il X Secolo


Le conquiste arabe e la diffusione dell'islam


Nel VI sec., nella penisola italiana si sviluppò una forza politica legata al nuovo monoteismo, predicato dal profeta Maometto che convertì tutta la popolazione araba.Maometto nacque alla Mecca nel 570 e morì nel 532. I suoi successori, i primi quattro califfi estesero le conquiste in Egitto e Medio-Oriente dal 632 al 660.


I loro successori i calici della dinastia Omayyade, continuarono l'opera di conquista, estendendosi ad Est e ad Ovest, arrivando in Nord Africa e Spagna, e fecero di Damasco la loro capitale.


La successiva dinastia, quella Abbasside, spostò la capitale a Baghdad, rinsaldò l'Impero dal punto di vista amministrativo, formando una serie di regni locali, autonomi che sopravvissero anche alla caduta dell'Impero nel 945, dando un grande contributo alla tradizione religiosa, politica e culturale araba.


Una parte della penisola araba era detta Arabia Felix, per la sua fertilità e ricchezza d'acqua. Questa zona, si caratterizzava per un'intensa attività di intermediazione commerciale tra l'India, le regioni mesopotamiche, l'Africa ed il Mediterraneo.
La struttura politica era di tipo monarchico.Nelle zone desertiche, i beduini vivevano di allevamento, razzie e commercio carovaniero.Essi si riunivano in tribù, capeggiate da un membro eletto al loro interno.La religione era di tipo politeistica, anche se non mancava, l'influenza dell'ebraismo e del cristianesimo.


Una pratica molto diffusa era, il pellegrinaggio nei luoghi sacri: il piú importante era la Mecca, dove era situata la Ka'ba, ossia un edificio cubico, che sarebbe stato costruito da Abramo, per custodire la pietra nera, che l'arcangelo Gabriele, avrebbe portato sulla terra.
La predicazione di Maometto, modificò, la realtà araba precedente. Secondo la leggenda, nel 630, Maometto ebbe una visione e fu esortato dall'arcangelo Gabriele alla predicazione, ed alla diffusione del messaggio dell'Islam.


La nuova religione si diffuse tra i poveri e gli schiavi, ma trovò un opposizione tra i Qurashiti (=clan commerciale preoccupato di un attacco al loro potere) coloro che gestivano il traffico dei pellegrinaggi alla Mecca.
I mercanti più ricchi perseguitarono i primi fedeli, che furono costretti all'emigrazione detta egira  nel 622.Con questa migrazione, Maometto, fondò una nuova comunità detta umma, e l'anno della fuga (egira) fu stabilito, come data di inizio del calendario musulmano.


Maometto si rifugiò a Medina, dove continuò la sua predicazione. L'Islam si diffuse anche tra i beduini, le cui razzie diedero forza e prestigio al culto musulmano. Nel 630 Maometto, divenuto potente con il suo esercito di fedeli, entrò e conquistò da trionfatore la Mecca (630), e ne fece la città sacra.
Alla morte di Maometto tutta la penisola, era unita sotto il segno dell'Islam. Alla base della religione musulmana vi sono dei pilastri fondamentali:il musulmano deve riconoscere, che non esiste altro Dio, al di fuori di Allah, e Maometto é il suo profeta;


Alla base della religione musulmana vi è il Corano, cioè il testo sacro, che stabilisce le norme di condotta, per il rispetto della fede musulmana;

Il buon musulmano deve: professare la fede, pregare, pagare l'elemosina stabilita per legge, digiunare durante il Ramadan, compiere una volta nella vita, il pellegrinaggio alla Mecca e promuovere la jihad, ovvero sostenere la guerra contro i nemici dell'Islam.Alla sua morte Maometto non aveva indicato alcuna modalità per la successione.Nella comunità si manifestarono due alternative:

  • secondo alcuni, il nuovo califfo, doveva essere un semplice sostituto incaricato ad applicare, il pensiero di Maometto;

  • secondo altri, lo spirito del profeta, sopravviveva nei suoi familiari, nei discendenti del cugino e del genero Alì.

Riguardo la natura del califfo il contrasto tra due opzioni si accese al termine dei primi 4 califfati.

  • da un lato, vi era il gruppo dei Kharigiti, che vedeva l' esperienza di Maometto come un atto divino in sé concluso, ed attribuiva ogni potere alla comunità, proponendo che i califfo venissero eletti liberamente.

  • dall'altro lato, vi erano gli sciiti, che sostenevano la possibilità di accedere al califfati ai soli discendenti di Alì.

Ma Alì fu assassinato, e la dinastia Omayyade sostenuta dai sunniti, ebbe la meglio.


Con la dinastia degli Omayyadi, che stabilì a Damasco la propria corte, si moltiplicarono le conversioni, e la politica espansionistica.
Le cause dell'espansionismo arabo sono da individuare, nella debolezza degli imperi circostanti, e nella preferenza delle popolazioni assoggettate da un dominio neutrale e lontano.Privo di contrasti interni tra autorità civili e reliose, l'Impero arabo rilanció le riconquiste.


Dopo  aver conquistato gran parte del Medio Oriente e dell'Asia centrale, gli Arabi si spinsero oltre lo stretto di Gibilterra e nel 711 , occuparono la Spagna, e con l'emirato di Cordoba si consolidò la presenza musulmana in Andalusia (711-715).
Due sconfitte impedirono all'Islam di invadere il mondo cristiano: nel 711, l'imperatore Leone III Isaurico, fermò gli Arabi alle porte di Costantinopoli; e nel 432, il franco Carlo Martello, li sconfisse a Poitiers. Approfittando della divisione esistente, nella Sicilia bizantina, conquistarono la Sicilia, garantendosi una posizione favorevole nel Mediterraneo (Calabria e Puglia). Nel 750 una rivolta portò gli Abbassidi al potere, sostenuti dai persiani islamizzati.Essi non si impegnarono nella conquista di nuove terre, ma al consolidamento dell'amministrazione. Fondamentale fu la fondazione della nuova capitale Bagdad.


Le relazioni tra arabi ed europei, non furono solo di tipo militare.
L'Europa benefició,  di una cultura contraddistinta, dalla tolleranza.La fusione tra culture favorì lo sviluppo di opere architettoniche, artistiche, culturali e aiutò la scienza a progredire in campo medico, astronomico e matematico. Nuove coltivazioni vennero introdotte in Europa e la piccola proprietà contadina si sostituì al latifondo.

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