Caratteristiche principali dell’epillio componimento poetico di breve dimensioni.
Il termine epillio deriva dalla parola greca epyllion diminutivo di epos (poema epico) e vale in genere “piccolo componimento in versi di natura epica”. In realtà non si tratta di un vero e proprio genere letterario, ma di una forma in versi (l’esametro), che tratta argomenti mitologici utilizzando uno stile sempre molto raffinato. Durante l’età ellenistica, in ambito greco l’epillio ebbe notevole successo, soprattutto con Callimaco che preferì questa forma breve al genere epico tradizionale teorizzando che “un grosso libro è un grosso malanno”.
Tuttavia, al di la della brevità, l’epillio si distingue dall’epos tradizionale anche perché di fronte al mito non si limita a riprendere le grandi saghe già codificate da una tradizione letteraria plurisecolare, ma, o tratti particolari secondari di storie molto note o, addirittura, inventa storie nuove.
Nella letteratura latina non è solo Catullo a comporre epilli. Infatti tutta la cultura neoterica amò questa forma epica. Esempi di epilli possono essere considerati anche il mito di Aristeo, che chiude il IV libro delle Georgiche virgiliane e le stesse Metamorfosi di Omero.