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L'invenzione della macchina a vapore e la rivoluzione industriale


I presupposti della rivoluzione industriale con la nascita della macchina a vapore

Per secoli, l’agricoltura è stata la principale attività dell’uomo. Oggi, nei paesi più sviluppati, le cose sono cambiate. La trasformazione della società umana da agricola a industriale iniziò con la cosiddetta “rivoluzione industriale” che si sviluppò in Inghilterra tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Intorno al 1770, in Inghilterra iniziò a scarseggiare il legname, il quel venne sostituito dal carbone fossile.

Lo sfruttamento delle miniere di carbone presentava molte difficoltà, principalmente quella di dover prosciugare le gallerie sotterranee dall’acqua che tendeva ad invaderle.


Questo problema venne risolto con l’invenzione della macchina a vapore. Alla sua nascita contribuirono numerosi fisici ed ingegneri, tra cui Denis Papin e James Watt. A Watt va soprattutto il merito di aver realizzato la prima macchina a vapore di uso pratico. Nel giro di pochi decenni la macchina di Watt si diffuse in tutto il continente europeo. Essa fu impiegata per il funzionamento delle pompe nelle miniere, ma anche per la propulsione di mezzi di trasporto e nelle fabbriche.


Intorno alla metà del settecento, in Inghilterra era in corso una profonda trasformazione della produzione, alle piccole botteghe artigiane iniziarono a sostituirsi le fabbriche, dove un gran numero di operai lavoravano insieme. Per far funzionare le rudimentali macchine di queste fabbriche, si usava l’energia idraulica. Gli inconvenienti erano però tanti, l’energia che poteva essere ricavata da un corso d’acqua era limitata e soggetta a variazioni stagionali, inoltre le fabbriche potevano erano costruite soltanto vicino ai fiumi.


La macchina a vapore permise di sfruttare una nuova fonte di energia, l’energia termica, cioè
il calore sviluppato dalla combustione del carbone. Dal 1785, cioè dal momento in cui una macchina a vapore venne utilizzata per la prima volta in una fabbrica, la produzione industriale inglese iniziò a crescere ad un ritmo elevato.


La macchina a vapore offriva all’uomo, la possibilità di liberarsi dalla fatica fisica, contemporaneamente, però creò gravi problemi sociali. L’attività degli artigiani fu infatti messa in crisi dalla concorrenza dei prodotti realizzati in serie, a costo basso, dalle industrie. Inoltre la necessità di mano d’opera nelle città, dove erano concentrate le fabbriche, causò lo spostamento in queste zone di masse di popolazione. Inoltre soprattutto all’inizio della rivoluzione industriale, gli operai dovettero accettare salari bassi e orari di lavoro lunghi. La situazione iniziò a cambiare quando gli operai si organizzarono in leghe e sindacati e iniziarono ad avvalersi dello sciopero costringendo gli imprenditori a giungere a patti.


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