L’età elisabettiana in Inghilterra

Dopo la morte di Enrico VIII nel 1547, l’Inghilterra ebbe una regina cattolica: Maria I Tudor. Alla sua morte le successe Elisabetta I (protestante). Con Elisabetta I, si affermò la Chiesa anglicana. Nell’età elisabettiana la propaganda reale dipingeva i sostenitori del papa (cattolici) come servi del nemico Filippo II. Elisabetta I governò con saggezza, sviluppò l’economia ed il commercio inglese con gli altri Paesi. Creò una marina di guerra (Marina reale).

Uno strumento attraverso cui l’Inghilterra si arricchì fu la pirateria. Avventurieri, gentiluomini e nobili furono dotati di “patenti” (permessi ufficiali della regina) e divennero corsari assaltando convogli spagnoli e le colonie americane. Il rilancio del commercio sotto il regno di Elisabetta I, fu dovuto alle molte Compagnie commerciali, formate da commercianti e mercanti per favorire il commercio con la Russia ed il Mediterraneo. La più importante fu quella delle Indie.

Elisabetta privatizzò i terreni comuni di uso pubblico recintandoli, danneggiando i piccoli contadini, che non potevano sostenere le spese necessarie per attuare le recinzioni. Favorì invece la formazione di piccole proprietà agricole, più produttive in cui i proprietari investivano capitali per migliorare la produttività.

Elisabetta I era una grande ammiratrice del Rinascimento italiano e fece della sua corte un importante centro culturale. Con Elisabetta rifiorisce la cultura. Tra tutte le arti, il teatro accolse i maggior consensi. La personalità maggiore dell’epoca fu William Shakespeare, poeta, drammaturgo fra i più importanti di tutti i tempi. Tra le sue opere ricordiamo: Romeo e Giulietta (un dramma d’amore), Otello (la tragedia della gelosia), Amleto (la tragedia del dubbio) opere diffuse in tutto il mondo.