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Riforma cattolica e controriforma

 

Nei Paesi cattolici vi era la necessità di un profondo rinnovamento della vita religiosa e delle istituzioni ecclesiastiche.

Il 5 novembre 1414 l'imperatore Sigismondo convocò Il Concilio di Costanza (parteciparono molti vescovi provenienti da tutte le parti d'Europa) per porre fine allo scisma d'Occidente e con un documento l’antipapa Giovanni XXIII mirava ad una Riforma della Chiesa cattolica, alla pace e alla tranquillità del popolo cristiano. Erasmo da Rotterdam, molti vescovi e sacerdoti che avevano abbracciato il sacerdozio per vocazione e non per motivi di interesse avvertivano la necessità di una riforma della Chiesa cattolica.

I pontefici romani si resero conto che la Riforma protestante era una vera minaccia per la Chiesa e si impegnarono a rinnovare la Chiesa e a combattere la corruzione degli ecclesiastici attraverso la moralizzazione.

Gli storici usano 2 termini diversi per indicare l’azione della Chiesa cattolica dopo la Riforma protestante. Il termine più noto è quello di:

CONTRORIFORMA impiegato per indicare la reazione della Chiesa cattolica che contrastava (si opponeva) la Riforma dei protestanti impedendo che si diffondesse.

Altri studiosi usano invece il termine:

RIFORMA CATTOLICA che sottolinea il desiderio di un rinnovamento della Chiesa, un ritorno agli ideali del Vangelo denunciando gli eccessi degli ecclesiastici.

Nei paesi cattolici i vescovi, i cardinali e l’imperatore Carlo V chiedevano la convocazione di un concilio ecumenico.

Dal 1545 al 1563 con piccole interruzioni papa Paolo III decretò l’inizio del Concilio di Trento per riformare la Chiesa.

Trento fu la città scelta perché era a metà strada tra Roma e la Germania e più facile da raggiungere per i rappresentanti delle Chiese protestanti. Al concilio si riunirono i vescovi e i cardinali cattolici e protestanti.

Con il Concilio di Trento si sperava in:

una riunificazione tra luterani e cattolici. Ma ciò non accadde. Infatti il papa nella bolla di indizione indicava come obiettivo principale del Concilio, quello di individuare gli errori dei protestanti. Le idee giudicate pericolose vennero combattute con ogni mezzo: fu istituito un Indice dei libri proibiti ed il Tribunale dell’Inquisizione con l’istituzione del Sant’Uffizio:

un tribunale composto da ecclesiastici giudicava le persone sospettate di eresia; icolpevoli erano costretti a convertirsi al cattolicesimo, ed in caso di rifiuto venivano puniti. Il Concilio appariva perciò come uno strumento per sanzionare l’eresia luterana e non un’occasione di dialogo.

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