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Dallo scisma d'Oriente al fallimento delle crociate



Nel secolo X gli Arabi avevano diviso il loro Impero in califfati. Quello di Bagdad in Asia, di Cordova in Spagna e del Cairo in Egitto. A partire dal XI secolo il califfato di Cordova si disgregò in piccoli stati permettendo ai principi degli Stati cristiani di Navarra, Léon, Aragona e Castiglia di proseguire la lotta per la cosiddetta “reconquista” dei territori spagnoli respingendo sempre più a sud gli Arabi. Quest’ultimi si erano indeboliti poiché i Normanni li scacciarono dalla Sicilia, i Genovesi e i Pisani dalla Corsica e dalla Sardegna. Inoltre il califfato di Bagdad subì l’invasione dei Turchi detti Selgiuchidi. I Selgiuchidi si convertirono alla religione maomettana e minacciavano Costantinopoli ed il mondo cattolico.


Fra i cristiani orientali ed occidentali non vi era unità e nel 1045 tra le due Chiese si ebbe una separazione (il cosiddetto Scisma d’Oriente). L’imperatore Alessio chiese aiuto all’Occidente. Tutto ciò favorì l’intervento dell’Occidente e si tentò di ricostruire l’unità ecclesiastica combattendo gli infedeli ed organizzando quella che fu chiamata Crociata. La causa di tutto ciò fu dei Turchi che avevano occupato Gerusalemme rendendo difficile il pellegrinaggio al Santo Sepolcro da parte dei cristiani.

La prima Crociata fu annunciata dal papa Urbano II nel 1095 in Francia per liberare il Santo Sepolcro. Il monaco Pietro L’eremita con una folta schiera di uomini di ogni condizione sociale si avviò verso l’Oriente attraverso le pianure unghere e i Balcani. Questa fu la cosiddetta Crociata popolare, disorganizzata e spontanea che terminò in un vero e proprio disastro. I seguaci di Pietro L’eremita giunsero a Costantinopoli decimati soprattutto a causa delle lotte con le popolazioni che incontravano lungo il percorso.
La Crociata ufficiale fu organizzata dal papa e ad essa parteciparono prìncipi francesi e normanni con l’aiuto di popolo e cavalieri.

L’impresa in Terra Santa rappresentava per molti un’occasione per cambiare terra e trovar fortuna. Diversi nobili parteciparono ad essa anche per motivi religiosi. Cavalieri e nobili partecipavano alla Crociata nella speranza di conquistare territori, ad essa si aggiunsero
peccatori, disoccupati, avventurieri ai quali era stata promessa l’indulgenza plenaria e che speravano nel bottino di guerra. A questa spedizione parteciparono Francesi, Normanni, Lorenesi e Provenzali. Ma su tutti primeggiava Goffredo di Buglione, Baldovino di Fiandra, Tancreti d’Altavilla e Boemondo di Taranto.

Nel 1096 i crociati partirono dall’Europa e si riunirono a Costantinopoli proseguendo in Asia Minore e per Gerusalemme che riuscirono ad occupare nel 1099.
L’epilogo fu drammatico poiché i crociati fecero massacri di vecchi, bambini, donne ed ebrei.
I territori che riuscirono ad occupare vennero suddivisi in piccoli Statitra cui:
  • il regno di Gerusalemme affidato a Goffredo di Buglione, difensore del Santo Sepolcro;
  • il principato di Antiochia affidato a Boemondo di Taranto;
  • e la contea di Edessa assegnata a Baldovino di Fiandra;
Questi Stati furono organizzati seguendo il sistema feudale. I prìncipi e i duchi distribuivano ai loro vassalli privilegi, nacquero discordie tra i prìncipi e gli Stati orientali cristiani a stento riuscirono a sopravvivere.

Alla prima Crociata seguirono altre due nel XII secolo ma i motivi economici e politici prevalsero su quelli religiosi. I musulmani si affidarono al Saladino, capo valoroso e decisero di riconquistare tutti i territori che nel frattempo erano stati occupati dai crociati.

Due imperatori ed un re parteciparono alla terza Crociata. Federico I Barbarossa in questa occasione morì annegato mentre attraversava in Asia Minore il fiume, Filippo Augusto re di Francia, Riccardo Cuor di Leone re d’Inghilterra riuscirono a riconquistare Acri.

La quarta Crociatasvoltasi dal 1202 al 1204 fu quella dei Venezianii quali dirottarono le navi dei crociati a Costantinopoli non potendo pagare il prezzo per il noleggio di navi. La capitale di Bisanzio fu saccheggiata e in suo luogo nacque l’impero latino d’Oriente. Le altre quattro Crociate si dimostrarono un disastro e nel 1291 cadeva S. Giovanni D’Acri.

Le Crociate furono un vero insuccesso. Dal punto di vista religioso esse rappresentavano un momento importante per l’espansione cristiana, dal punto di vista politico le Crociate accelerarono la decadenza in atto dell’impero bizantino, mentre l’Occidente ricavò dalle Crociate notevoli vantaggi. Esse servirono ad intensificare i commerci con l’Oriente, a beneficiarne furono soprattutto le repubbliche marinare di Venezia, Pisa e Genova.
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