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L’imperatore Tito - Versione latino Matrix Lezioni di lingua latina 2


L'imperatore Tito
Versione latino tradotta dal Libro Matrix Lezioni di lingua latina 2
Pagina 51 Numero E


Vespasiano Titus filius successit, qui et ipse Vespasianus est dictus, vir omnium virtutum genere mirabilis adeo, ut amor et deliciae humani generis diceretur, facundissimus, bellicosissimus, moderatissimus. Causas Latine egit, poemata et tragoedias Graece conposuit. In oppugnatione Hierosolymorum sub patre militans duodecim propugnatores duodecim sagittarum confixit ictibus. Romae tantae civilitatis in imperio fuit, ut nullum omnino puniret, convictos adversum se coniurationis dimiserit vel in eadem familiaritate, qua antea, habuerit. Facilitatis et liberalitatis tantae fuit, ut, cum nulli quicquam negaret et ab amicis reprehenderetur, responderit nullum tristem debere ab imperatore discedere, praeterea, cum quadam die in cena recordatus fuisset nihil se illo die cuiquam praestitisse, dixerit: "Amici, hodie diem perdidi". Hic Romae amphitheatrum aedificavit et quinque milia ferarum in dedicatione eius occidit.


Traduzione

A Vespasiano succedette il figlio Tito, che fu chiamato anch’egli Vespasiano, uomo eccezionale per ogni genere di virtù , al punto che veniva chiamato amore e delizia del genere umano, molto eloquente, abile guerriero, molto equilibrato. Trattò cause in latino, produsse poemi e tragedie in greco. Nell’assedio di Gerusalemme, prestando il servizio militare sotto il padre, trapassò dodici nemici con dodici frecce . A Roma, durante l’impero, fu di tanta umanità che non punì assolutamente nessuno, lasciò andare i colpevoli di una congiura contro di lui, anzi li considerò amici come prima. Fu di tanta indulgenza e generosità che, non negando niente a nessuno ed essendo ammonito dagli amici, rispose che nessuno doveva allontanarsi scontento dall’imperatore; inoltre, essendosi ricordato un giorno durante la cena che in quel giorno non aveva fatto niente per nessuno, disse: “Amici, oggi ho sciupato un giorno”. Costui a Roma fece edificare un anfiteatro e fece uccidere cinquemila fiere all’inaugurazione.


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