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Cicerone preoccupato per Tirone – Versione latino Maiorum Lingua Vol C



Cicerone preoccupato per Tirone
Versione di latino tradotta dal Libro Maiorum Lingua Vol C Pagina 164 Numero 244


Ante diem V Kalendas Decembres servus Cn. Plancii Brundisii tandem aliquando mihi a te exspectatissimas litteras reddidit, datas Idibus Novembribus, quae me molestia valde levarunt utinam omino liberassent Sed tamen Asclapo medicus plane confirmat propediem te valentem fore. Nunc quid ego te horter ut omnem diligentiam adhibeas ad convalescendum? Tuam prudentiam, temperantiam, amorem erga me novi; scio te omnia facturum ut nobiscum quam primum sis. Sed tamen ita velim ut ne quid propers. Reliquum est ut te hoc rogem et a te petam ne temere naviges. Solent nautae festinare quaestus sui causa. Cautus sis, mi Tiro. Mare magnum et difficile tibi restat. Etiam atque etiam, noster Tiro, vale. Medico de te scripsi diligentissime. Vale,


Traduzione


Il giorno 27 il servo di Cn. Plancio a Brindisi finalmente una buona volta mi ha recapitato una lettera molto attesa da parte tua, che era stata data il primo, essa mi ha liberato molto dalla pena che provavo. Ma, tuttavia, il medico Asclapone conferma pienamente che tu ben presto starai bene. Ora, perché io dovrei incitarti ad usare tutta la scrupolosità per ristabilirti? Io conosco la tua saggezza, moderazione, affetto nei miei riguardi so che tu farai di tutto per essere con no il prima possibile. Ma tuttavia vorrei che tu non ti affrettassi per niente. Per il resto, ti prego di ciò e ti invito a non navigare imprudentemente. I marinai sono soliti avere fretta per il loro guadagno. Ti chiedo di essere prudente, o mio Tirone. Il mare resta per te grande ed difficile. Ancora ed ancora, o nostro Tirone, sta bene. Ho scritto di te al medico, in modo molto diligente. Addio, sta bene

Cicerone preoccupato per Tirone Traduzione versione latino di Cicerone dal Libro Maiorum lingua Vol C Pagina 164 Numero 244. Ante diem V Kalendas Decembres servus Cn. Plancii Brundisii tandem aliquando.

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