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La superiore saggezza legislativa degli antichi romani – Versione latino Maiorum Lingua Vol C



La superiore saggezza legislativa degli antichi romani
Versione di latino tradotta dal Libro Maiorum Lingua Vol C Pagina 42 Numero 181


Quantum maiores notros prudentia praestiterint iis qui apud ceteros sapientissimi fuisse dicintur, considerate. Prudentissima civitas athenensium fuisse traditus;eius porro civitatis sapientissimum Solonem dicunt fuisse,eum qui leges, quibus hodie quoque utuntur, scripsit. Is, cuminterrogaretur cur nullum supplicium constituisset in eum qui parentem necasset, respondit se id neminen facturum esse putavisse. sapienter fecisse dicitur, cum nihil sanxerit de eo quod antea commissum non erat, ne lex videretur non prohibere sed admonere scelus. Quanto nostri maiores sapientibus fecerunt! Qui,cum intellegerent nihil esse tam sanctum quod non aliquando violaret audacia, supplicium in parricidas singulare excogitaverunt ut, quos natura ipsa retinere in officio non potuisset, ii magnitudine poenae a maleficio summoventur: parricidas insui voluerunt in culleum vivos atque ita in flumen deici.


Traduzione

Considerate di quanto i nostri antenati superarono in prudenza a coloro che presso gli altri si dice che sono stati molto sapienti. Si tramanda che la città degli ateniesi fu molto prudente; inoltre si dice che il più saggio di quella città sia stato Solone, colui che scrisse le leggi, che si adottano ancora oggi. Egli, quando gli si domandò perché non avesse stabilito nessuna pena verso colui che avesse ucciso un parente, ripose che credeva che nessuno lo avrebbe fatto. Si dice che abbia agito prudentemente non avendo risanato niente riguardo a ciò che non era stato commesso precedentemente, in modo che sembrasse che la legge non vietasse, ma ammonisse il delitto. Quanto fecero i nostri antenati di più saggio! Quelli, comprendendo che non c'era nulla di tanto sacro che l’imprudenza  prima o poi non lo violi, inventarono una singolare pena per i parricidi, affinché quelli fossero trattenuti dal crimine grazie alla grandezza della pena che la stessa natura non era riuscita a costringere a rispettare il loro dovere: vollero che i parricidi fossero cuciti vivi in un sacco e buttati nel fiume.
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