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I banchetti di Eliogabalo – Versione latino Littera Litteare Vol 1B



I banchetti di Eliogabolo
Versione di latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 1 B Pagina 21 Numero 3

Heliogabalus e solido argento habuit lectos et tricliniares et cubiculares. Comedit ad imitationem Apicii calcanea camelorum et cristas quae vivis gallinaceis demptae erant, linguas pavonum et lusciniarum. Exhibuit etiam Palatinae domus convivis patinas ingentes quae extis mullorum refertae erant et cerebellis turdorum et capitibus psittacorum, phasianorum pavonumque. Princeps oppressit in tricliniis versatilibus parasitos suos violis et floribus, et interdum animam aliqui efflaverunt, cum erepere ad summum non possent.


Traduzione

Eliogabalo aveva letti, triclini e logge di solido argento. Ad imitazione di Apicio mangiò i talloni dei cammelli e le creste che erano tolte dai galli vivi, lingue dei pavoni e degli usignoli. Nella reggia del Palatino fece servire ai commensali in tavola anche ingenti piatti che erano ricchi di interiora di triglie e di cervelli di tordi e di teste di pappagalli, fagiani e pavoni. Il sovrano ricoprì i suoi commensali sui triclini mobili con viole e fiori, e talvolta alcuni spiravano, poiché non potevano raggiungere la sommità.
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