Saggezza di uomini famosi del passato - Versione latino Littera Litterae Vol 2C
Saggezza di uomini famosi del passato
Versione latino tradotta Littera Litterae Vol 2C
Pagina 29 Numero 1
Thales, interrogatus an facta hominum deos fallerent, "Ne cogitata hominum quidem" respondit. Itaque non solum manus, sed etiam mentes puras habere volumus, cum secretis cogitationibus nostris caeleste numen adesse credamus. Ac ne quod sequitur quidem minus sapiens. Unicae filiae pater Themistoclen consulebat utrum eam pauperi, sed ornato, an locupleti parum probato conlocaret. Cui is "Malo" inquit "virum indigentem pecunia quam pecuniam viro". Quo dicto stultum monuit ut generum potius quam divitias generi legeret. Demadis quoque dictum sapiens apparet: nolentibus enim Atheniensibus divinos honores Alexandro decernere, "Videte" inquit "ne, dum coelum custoditis, terram amittatis".
Traduzione
Talete, interrogato se le azioni degli uomini sfuggissero agli dei, rispose "Neanche i pensieri degli uomini". Perciò vogliamo avere non solo la mano, ma anche le menti senza colpa, credendo il nume celeste assistere ai nostri pensieri segreti. E neanche l'esempio seguente è meno saggio. Temistocle, padre di un'unica figlia, rifletteva se darla in matrimonio a un povero ma distinto uomo, o a uno ricco poco apprezzato. A questo egli disse " Prediligo un uomo povero di denaro che il denaro privo di uomo. Con questo proverbio spinse lo stolto a scegliere il genero piuttosto che la ricchezza del genero. Anche il detto di Demade appare saggio: infatti agli Ateniesi che non volevano attribuire ad Alessandro gli oneri divini disse "fate in modo che mentre preservate il cielo non smarriate la terra".
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