Cicerone attende notizie da Attico – Versione latino Littera Litterae Vol 2C
Cicerone attende notizie da Attico
Versione di latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 2C Pagina 32 Numero 6
Cicero salutem Attico (dicit).
Plane relegatus mihi videor postquam in Formiano praedio sum: dies enim nullus erat, Antii cum essem, quo non melius scirem quid Romae ageretur quam ii qui erant Romae. etenim litterae tuae non solum quid Romae sed etiam quid in re publica, neque solum quid fieret verum etiam quid futurum esset indicabant. nunc Hoc loco scire nihil possumus. qua re quamvis iam te ipsum exspectem, tamen isti puero quem ad me statim iussi recurrere, da ponderosam aliquam epistulam plenam omnium non modo actorum sed etiam opinionum tuarum, ac diem quo Roma sis exiturus cura ut sciam. Nos in Formiano esse volumus usque ad prid. Non. Maias. Eo si ante eam diem non veneris, Romae te fortasse videbo
Traduzione
Cicerone manda i suoi saluti ad Attico.
Mi sembra di essere totalmente relegato dato che sono nella tenuta di Formia: infatti non c'era giorno, quand'ero ad Anzio, in cui non conoscessi che cosa accadeva a Roma meglio di coloro che erano a Roma. Infatti le tue lettere raccontavano non solo che cosa accadeva a Roma, ma anche nella repubblica, e non solo che cosa accadeva, ma anche che cosa sarebbe accaduto. Ora in questo luogo non possiamo sapere nulla. Perquesta cosa, benché io ormai ti aspetti personalmente, tuttavia a questo ragazzo, a cui ho ordinato di tornare subito da me, da' una lettera voluminosa, piena non solo di tutti i fatti, ma anche delle tue opinioni, e fai in modo che io conosca il giorno in cui partirai da Roma. Noi intendiamo restare a Formia fino al 6 Maggio. Se non verrai fino a quel giorno, forse ti vedrò a Roma.
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