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Occorre rispettare le decisioni dei magistrati – Versione latino Littera Litterae Vol 2C

 

Occorre rispettare le decisioni dei magistrati 
Versione di latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 2C Pagina 332 Numero 1


Magistratibus igitur utendum est iisque opus est, sine quorum prudentia atque diligentia esse civitas non potest, quorumque descriptione omnis rei publicae moderatio continetur. Neque solum iis praescribendus est imperandi modus, sed etiam civibus mudus obtemperandi. Nam qui bene imperat, paruerit aliquando necesse est, et qui modeste paret dignus esse videtur qui aliquando imperet. Itaque oportet eum qui paret sperare se aliquo tempore imperaturum esse et illum qui imperat cogitare brevi tempore sibi esse parendum, cum rerum potitus erit. Nec vero solum ut cives obtemperent oboediantque magistratibus praescribimus, sed etiam ut eos colant diligantque. Iure igitur noster Plato Titanis dignos putat eos qui adversantur magistratibus, quia similes illis sunt qui caelestibus adversabantur.ù


Traduzione

Bisogna dunque servirsi dei magistrati e c’è bisogno di loro, senza la cui ponderatezza e la diligenza lo Stato non potrebbe esistere ed il governo di tutto lo Stato viene assicurato con la loro determinazione. Ed essi devono indicare non solo le modalità del comando, ma anche il modo di ubbidire ai cittadini. Infatti chi governa bene, un giorno potrebbe obbedire, e chi obbedisce umilmente sembra essere degno, un giorno, di comandare. Ed è essenziale così che colui che obbedisce auspichi che un giorno avrà il comando e quello che comanda pensi che in poco tempo dovrà obbedire, quando sarà al comando. In verità non solo ordiniamo che i cittadini obbediscano e ascoltino i magistrati, ma anche che li amino e li onorino. Perciò, il nostro Platone correttamente considera degni dei Titani quelli che si contrappongono ai magistrati, perché sono uguali a quelli che si contrapponevano agli dei celesti.
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