Qualità dei bovini italici - Versione latino Littera Litterae Vol 1A
Qualità dei bovini italici
Versione di latino tradotta di Columella dal Libro Littera Litterae Vol 1A Pagina 267 Numero 2
Campania plerumque boves progenerat albos et exiles, labori tamen et culturae patrii soli non inhabiles. Umbria vastos et albos; eademque robeos, nec minus probabiles animis quam corporibus. Etruria et Latium compactos, sed ad opera fortes. Apenninus durissimos omnemque difficultatem tolerantes, nec ab aspectu decoros. Quae cum tam varia et diversa sint, tamen quaedam quasi communia et certa praecepta in emendis iuvencis arator sequi debet; eaque Mago Carthaginiensis ita prodidit, ut nos deinceps memorabimus. Parandi sunt boves novelli, quadrati, grandibus membris, cornibus proceris ac nigrantibus et robustis, fronte lata et crispa, hirtis auribus, oculis et labris nigris, naribus resimis patulisque, cervice longa et torosa.
Traduzione
Traduzione
La Campania produce per lo più bovini bianchi ed esili, tuttavia non inabili alla fatica e alla coltivazione della terra. l'Umbria ne produce robusti e bianchi; e per lo più rossastri; non meno esemplari sia per le qualità della natura che per quelle del corpo. In Etruria e in Lazio sono sempre stati prodotti bovini massicci, forti per il lavoro, capaci di sopportare ogni problematicità. Queste particolarità sono così varie e diverse, in ogni caso l'aratore deve eseguire regole comuni e precise nel comprare le giovenche, e tali notizie sono state tramandate da Magone il cartaginese come ricorderemo di seguito. I giovani bovini da acquistare devono avere, grandi membra, corna lunghe, nere e robuste, la fronte larga e crespa, le orecchie irte, gli occhi e le labbra nere, le narici "ripiegate all'insù e larghe, ed il collo allungato e massiccio.
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