Annibale e Maarbale – Versione latino Littera Litterae Vol 1A
Annibale e Maarbale
Versione di latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 1A Pagina 151 Numero 2
In proelio apud Cannas inter Romanos Poenosque magna Romanorum multitudo occubuit. Parvus superstitum numerus per Italiae oppida, sine armis cibique expers, fuga salutem incolumitatemque quaerebat. Hannibal, laetus ob tantam victoriam, sine mora ac cito itinere cum copiis Romae appropinquavit. Tunc magno terrore Romani invasi sunt. Eteniem intra urbis moenia paucae vigiliae erant et legiones in dissitis regionibus castra habebant. Tunc Maharabal, Carthaginiensium equitum dux, ita Hannibali dixit: "Imperator, si omnes copias contra hostes miseris, sine dubio Romam expugnabimus". Sed a Poenarum imperatore Maharbalis verba neglecta sunt: virtutem enim Romanorum etiam post Cannensem cladem Hannibal timebat. Ducis cunctatio Cartaginiensibus perniciosa fuit: variae Fortunae favor victores deseruit Quiritiumque populum adiuvit. Consules novas tironum legiones conscripserunt et Hannibalis superiores victorias frustraverunt.
Traduzione
Nella battaglia presso Canne tra i Romani e i Cartaginesi cadde una grande moltitudine di Romani. Un piccolo numero di superstiti senza le armi e privo di cibo, cercava la salvezza e l'incolumità con la fuga per le città d'Italia. Annibale, lieto di tanta vittoria, senza indugio si avvicinò con le truppe a Roma con marcia rapida. Allora i Romani furono invasi da un grande terrore. Infatti vi erano poche guardie entro le mura della città e le legioni avevano gli accampamenti in regioni lontane. Allora Maarbale, comandante della cavalleria cartaginese, così disse ad Annibale: "Comandante, se invierai contro i nemici tutte le milizie, senza dubbio espugneremo Roma". Ma le parole del comandante dei Cartaginesi Maarbale furono disprezzate: infatti Annibale temeva la virtù dei Romani anche dopo la disfatta di Canne. L'indecisione del comandante fu nociva per i Cartaginesi: il favore della versatile Fortuna abbandonò le vittorie e aiutò il popolo Quirito. I consoli arruolarono nuove legioni di reclute e vanificarono le vittorie precedenti di Annibale.