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Menenio Agrippa ovvero l’elogio della concordia - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 323 Numero 2


Versione latino tradotta di Livio

 


Traduzione


Allora presso la plebe, venne mandato Menenio Agrippa, eloquente oratore, e caro alla plebe poiché di quel luogo era natio. Egli dopo  che fu fatto entrare nell’accampamento della plebe, espose un racconto antico e rude. Una volta quando tutte le membra dell’uomo non ragionavano all’unanime, ma avevano ciascuna una propria convinzione ed una propria voce, le restanti parti del corpo vennero portate all’irritazione, poiché tutte con la loro angoscia, la loro fatica e il loro servizio, erano alle dipendenze del ventre, mentre quello, nel mezzo sereno, usufruiva di piaceri dati. Dunque le membra del corpo si misero d’accordo: ormai le mani, non portavano più il cibo alla bocca, la bocca non gradiva il cibo dato, i denti non lo rosicchiavano. A causa di questa irritazione, mentre per mezzo della fame vogliono piegare il ventre, le membra stesse tutte insieme, e il corpo intero, arrivano ad un ultimo indebolimento. Di lì, anche il compito del ventre, che rimandava il sangue nel corpo, apparve non inutile. La rivolta del corpo era simile alla rabbia della plebe contro i membri del senato: grazie a questo breve racconto, Menenio Agrippa sconfisse l’ira della plebe e reclinò le menti di tutti.

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