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Il coraggio di Orazio Coclite - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 319 Numero 30


Versione latino tradotta di Livio

 


Traduzione


Nella guerra contro gli Etruschi, i Romani diedero eccezionali dimostrazioni di valore. Porsenna re degli Etruschi, era arrivato a Roma con un imponente esercito e, disposto a rimettere nella città i Tarquini, aveva oramai espugnato il Gianicolo. Per questo i cittadini si spostarono dai campi entro le mura della città, disposti a proteggere se stessi ed i loro beni contro i nemici: Roma difatti, attorniata dalle mura e dal fiume Tevere, appariva loro sufficientemente sicura. Ma gli Etruschi, presso il ponte Sublicio, lottavano sotto la guida di Porsenna, ed erano già sul punto di conquistare la città, quando Orazio Coclite, distinto cittadino Romano, donò una grande dimostrazione del suo valore. Egli, infatti, si arrestò davanti al ponte Sublicio, bloccando da solo la legione dei nemici, ed intimorendo con la sua audacia i nemici. Girando in modo ostile gli occhi minacciosi, determinava i comandanti degli Etruschi e lottava aspramente. Infine dopo che dai cittadini fu distrutto il ponte alle spalle, i nemici furono allontanati. A quel punto, Coclite corazzato, si buttò nel Tevere ed arrivò a nuoto fino ai suoi, in buona salute ed incolume, anche se gli piombarono addosso molte frecce dei nemici. La cittadinanza fu grata per il suo grande valore: gli diede un piccolo campo dai beni pubblici. Ed una statua fu anche collocata nel comizio.

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