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Il destino di Ciro - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 317 Numero 23


Versione latino tradotta di Giustino

 


Traduzione


Dopo molti re, il regno ricadde su Astiage, secondo la disposizione di alternanza. Costui ebbe un pericoloso sogno, e sentiti gli astrologi gli preannunciarono la sottrazione del regno a causa del nipote che la figlia era sul punto di generare. Impaurito da questa profezia, egli donò in moglie sua figlia non a un celebre uomo, e nemmeno a un cittadino, ma a Cambise, uomo comune originario da una modesta famiglia di Persiani. E, poiché neanche così si era liberato dal panico del sogno, fece venire accanto a di sé la figlia incinta, affinché il neonato fosse ammazzato sotto gli occhi del nonno. Il bambino, pertanto fu dato ad Arpago, un amico del re. Questo era sul punto di ammazzalo ma, paventando la vendetta della figlia del re, diede il bambino da mostrare al pastore del bestiame del re. Ma la moglie di quello voleva vedere il bambino reale. Stanco da quelle richieste il pastore, dopo che era ricomparso nel bosco, scoprì vicino al bambino una cagna che gli donava le mammelle e che lo proteggeva dalle selvagge bestie e dagli uccelli. Mosso anche lui dalla pietà trasportò il neonato a casa, con il proposito di crescerlo. E così lo stesso che, da nipote del re, era stato rifiutato, fu educato come figlio di un pastore. Quando il bambino maturò fu chiamato Ciro.

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