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Il coraggio di Clelia - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 290 Numero 34


Versione latino tradotta di Livio

 


Traduzione


Un tempo c’era una dura guerra fra i romani e Porsenna, il re degli Etruschi. Dopo che Porsenna era arrivato a Roma, tra i prigionieri dati al re dai romani ci fu anche Clelia, una distinta fanciulla, con molte altre fanciulle e fanciulli. Dopo che l’accampamento del re era stato posto non distante dalla riva del Tevere, Clelia evitò le sentinelle e come conducente della schiera delle giovani imprigionate, umiliando i pericoli, oltrepassò a nuoto il Tevere fra le frecce dei nemici. Non appena ciò fu raccontato al re, immediatamente egli arrabbiato inviò a Roma ambasciatori per chiedere indietro Clelia. I romani, la riconsegnarono ubbidendo agli accordi. Allora il re, spinto alla stima del merito di Clelia non soltanto la elogiò, ma inoltre le donò una parte dei prigionieri e le acconsentì ciò che voleva. Tra i prigionieri usciti fuori, Clelia preferì alcuni fanciulli perché vedeva la loro età esposta in particolar modo alla prepotenza. Dopo che la pace fu restaurata i romani diedero alla virtù inusuale in una donna un nuovo genere di onore, una statua equestre: sulla cima alla via divina fu posta la fanciulla su un cavallo.

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