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La metamorfosi di Dafne - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 271 Numero 37


Versione latino tradotta

 


Traduzione


Dafne figlia del fiume Peneo, era una ninfa dolce e graziosa. Il dio Apollo s’innamorò di lei; lei tuttavia lo respingeva e con il piede lesto, scappava con tutte le sue forze nelle selve e nei freschi boschi. Apollo, acceso di desiderio si rivolgeva a lei con parole dolci: “fermati bella ninfa! smetti la fuga! non sono un cittadino del monte, né un pastore umile: io ho Giove come padre, e amo sola te!” Tuttavia Dafne lo evitava e non porgeva orecchio alle sue adulazioni; al contrario in verità, fra le lacrime così implorava suo padre Peneo: o padre ti scongiuro, dammi aiuto! se voi fiumi avete il potere tramutami e distruggi questo aspetto a causa del quale conquistai smisuratamente! immediatamente un sonno pesante conquista le sue membra, il petto tenero è attorniato da una corteccia fine, i capelli si tramutano in fronde e le braccia in rami. Il piede poco prima così veloce, si fissa con delle radici immobili, e Dafne è tramutata in un alloro verde e fiorente. Febo la desidera anche sotto questo aspetto, e da quel giorno per sua volontà, l’alloro è l’albero sacro ad Apollo, un importante premio per i poeti.

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