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Alessandro e il nodo di Gordio - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 271 Numero 36


Versione latino tradotta di Curzio Rufo

 


Traduzione


Dopo che Alessandro, ridusse sotto la sua egemonia la città di Gordio, accedette nel tempio di Giove, e scorse il carro sul quale veniva portato il padre di Mida, Gordio. Su questo vi era un importante giogo che era stato pressato con numerosi nodi intrecciati tra loro, questi celavano i loro intrecci agli occhi di tutti. Per questa ragione gli abitanti della città avevano fede nel presagio di un oracolo, colui che avrà sciolto quel legame intricatissimo, ridurrà l’Asia in suo potere. In quell’istante l’aspirazione irruppe nell’animo del re. Ora Alessandro fervidamente voleva concretizzare quel presagio ed avere il dominio di tutta l’Asia. Intorno al re vi era una folla sia di Frigi che di Macedoni, la prima timorosa per l’attesa, la seconda tormentata per l’audace certezza del re. Alessandro con grande stupore dei suoi e degli stranieri dopo aver combattuto con i nodi per poco, improvvisamente con la spada, spezzò tutti i legami: così egli per un verso sfuggì e per l’altro concretizzò il presagio dell’oracolo.

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