Versione latino tradotta
Traduzione
Enea arriva a Cuma e discende nell’Averno. Durante la buia notte procede tra le ombre, attraverso i tranquilli luoghi e i regni di Dite. Il percorso nei boschi era come quando la luna è assente, quando Giove offusca il cielo con l’oscurità. L’uomo sincero arriva alle acque dell’Acheronte e da Caronte, il terribile traghettatore viene trasportato sull’altra costa del fiume. Il vecchio dagli infuocati occhi e dalla chioma bianca con una barca conduce le anime agli inferi: vi sono madri e mariti, fanciulli e fanciulle non sposate, e giovani inviati alla morte prematuramente, davanti all’infelice volto dei genitori. Alla fine Enea giunge dove la strada si suddivide in due parti: la strada di sinistra porta agli inferi crudeli, la strada di destra porta invece all’Eliso. Nei campi Elisi si vedono i bravi eroi Troiani, insieme a Dardano fondatore della stirpe Troiana. Alla fine Enea scorge suo padre Anchise. Allunga le mani mentre a causa della contentezza vengono sparse lacrime sulle guance e la voce è interrotta per la gioia. Perciò il padre mostra le anime degli uomini futuri della grande Roma al figlio.