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Sciopero della plebe a Roma - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 122 Numero 30

Versione latino tradotta

 


Traduzione 

I patrizi possedevano grandi risorse a Roma e reggevano il potere con enorme prepotenza. I plebei, invece, lavoravano faticosamente, pagavano imposte ingenti, erano poveri e angosciati a causa della miseria. Pertanto i plebei decretavano di abbandonare Roma, e si ritraevano sull’Aventino. In quel territorio costruivano un piccolo campo, di fronte all’accampamento ponevano delle presidi difensivi, e lo rinforzavano con una trincea ed un fossato. Difatti ragionavano in questo modo, se noi non spargiamo  i semi i nei campi dei patrizi, i campi non danno né prodotti, né cereali ai patrizi: dunque i patrizi soffriranno per l’insufficienza di cibo. Noi all’opposto, piantiamo cereali sull’Aventino, di fronte al campo, e possediamo il cibo. A quel punto i patrizi mandavano dei rappresentanti ai plebei, e esponevano le parole dei senatori: Se rientrate a Roma, i patrizi annullano i vostri debiti, e danno ai plebei giusti profitti. Di conseguenza i plebei ponevano da parte il loro progetto e tornavano a Roma; dai patrizi venivano conservate gli impegni promessi, e dai Romani veniva riconquistata l’intesa.

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