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Dee di Roma - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 68 Numero 34


Versione latino tradotta

 


Traduzione


Dai cittadini a Roma, erano adorate molte dèe. Giunone era la regina delle dèe, moglie di Giove, protettrice dei matrimoni e delle matrone. Diana, con le frecce, uccideva le bestie selvatiche nei boschi,  ed era considerata la dea dei boschi e la regina delle ninfe; Diana era chiamata anche “Trivia”, poiché era la sovrana delle strade. I poeti adoravano Minerva, la dea della conoscenza. Le statue di Minerva erano adorne di elmo e di lancia: era considerata infatti anche la paladina degli  scontri. Vesta era venerata con grande zelo dalle matrone e dai familiari: infatti era protettrice della famiglia. A Diana erano consacrate le cerve, a Minerva, l’ulivo e la civetta, a Vesta il fuoco sacro del focolare. Per gli dei e per le dée a Roma venivano innalzati altari sacri, abbelliti sempre con corone e martiri. Gli abitanti di Roma adoravano pure le Muse, e le chiamavano “Camene”. Le Muse erano considerate le figlie della dea Memoria, sostenitrici delle arti e delle scienze, e preservavano la musica, la tragedia, la commedia, la storia, l’astronomia e tutte le altre arti: in questo modo i poeti assimilavano dalle Muse la cultura e i miti, e con grande abilità componevano per gli abitanti.

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