Le res gestae del Secondo Romolo - Versione latino Il Nuovo Expedite I
Le res gestae del secondo Romolo
Versione di latino tardotta dal Libro
Il Nuovo Expedite I Pagina 286 Numero 77
Contra Veientanos, qui rebellaverant, a senatu missus est M. Furius
Traduzione
Contro i Veiantani,che erano insorti,fu mandato dal senato M. Furio Camillo,dopo che era stato nominato dittatore.Innanzitutto vinse i Veientani in battaglia,dopo conquistò anche la loro città non sul campo di battaglia ma con un tranello.Infatti,per ordine del dittatore,i soldati Romani scavarono un passaggio sotto le mura della città,attraverso il quale i Romani entrarono a Veio e in poco tempo superarono i difensori.E così Camillo pose fine ad una guerra decennale e arricchì di molto Roma,poichè i soldati a Veio avevano ottenuto un grande bottino.Dopo questa vittoria Camillofece una guerra contro i Falisci e grazie al suo valore,spinse alla resa i Falisci,popolo non meno nobile.Ma quando il dittatore giunse a Roma,fu accusato dal tribuno della plebe L. Apuleio, perchè – come dicevano i soldati – aveva diviso ingiustamente il bottino di Veio.Allora Camillo sdegnato lasciò Roma ma,dopo che i Galli avevano attaccato Roma,Camillo,incurante dell’invidia dei suoi concittadini, radunò una grande truppa di Ardeati e condusse il nuovo esercito contro i Galli.I Galli,che erano stati spaventati dall’arrivo inaspettato di Camillo furono sconfitti al primo scontro e cercarono la salvezza nella fuga.Per la seconda volta assediò e annientò i nemici fuori da Roma.Così Camillo fu soprannominato “Romolo e padre della patria e secondo fondatore di Roma.
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