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I misfatti di Verre - Versione latino Il Nuovo Expedite


I misfatti di Verre Versione di latino tradotta
dal Libro Il Nuovo Expedite I Pagina 323 Numero 1


Verres, qui provinciam Siciliam per tirrenium flagitiose administraverat, a Siculis in iudicium vocatus est. Causam Si****rum, qui ab improbo magistratu vehementer afflicti erant, Cicero defendit. A Cicerone summa cum diligentia documenta et indicia omnium solerum Verris in Sicilia reperta sunt: nam nefarius homo novis gavibusque vectigalibus Siciliae incolas vexaverat; cives Romanos, ut servos, excruciaverat et necaverat; homines malos nocentesque e v*****is liberaverat, integros et insontes damnaverat; portus admodum munitos atque tutas urbes piratis praedonibusque aperuerat; nautas militesque Si****rum, socios atque amicos populi Romani, fame oppresserat. Praterea a Verre classes ingentes magna cum ignominia omissae erant et multa aedificia publica privataque statuis ornamentisque spoliata erant. Denique nefaria facinora fecerat, fidem non servaverat, omnia iura humana et divina violaverat.






TRADUZIONE






Verre, il quale aveva amministrato la provincia della sicilia con infamia per un triennio, venne chiamato in giudizio dai siciliani. Cicerone difese la causa dei siciliani, i quali erano stati afflitti fortemente dal malvagio magistrato. Furono trovati da Cicerone con grande diligenza i documenti e gli indizi di tutte le scelleratezze di Verre in sicilia: infatti l’ uomo empio aveva tormentato gli abitanti della sicilia con nuovi e pesanti tributi; aveva trattato i cittadini romani come servi e gli aveva uccisi; aveva liberato gli uomini malvagi e colpevoli dal carcere, aveva condannato gli onesti e gli innocenti; aveva aperto i porti oltremodo fortificati e tutte le città ai pirati ed ai predoni. Aveva oppresso i marinai e le truppe della sicilia, alleati e amici del popolo romano, con la fame. Inoltre erano state licenziate da Verre molte flotte con grande indiominia e molti edifici pubblici e privati erano stati spogliati delle statue e degli ornamenti. Aveva fatto, infine, azioni empie; non aveva mantenuto la fedeltà, aveva violato ogni legge umana e divina.








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