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De Senectute, Paragrafo 20

De Senectute, Paragrafo 20




Apud  Lacedaemonios quidem ei, qui amplissimum magistratum gerunt, ut sunt, sic etiam nominantur senes. Quod si legere aut audire  voletis externa, maximas res publicas ab adulescentibus labefactatas, a senibus sustentatas et restitutas reperietis.‘Cedo,  qui vestram rem publicam tantam amisistis tam cito?’Sic enim percontantur in Naevi poetae Ludo. Respondentur et alia et hoc  in primis: ‘Proveniebant oratores novi, stulti adulescentuli.’Temeritas est videlicet florentis aetatis, prudentia  senescentis.




TRADUZIONE



Sparta, appunto, chi esercita la magistratura più alta ha l'età e quindi il nome di «vecchio». Se poi volete leggere o ascoltare la storia delle nazioni straniere, scoprirete che sono stati i giovani a mandare in rovina gli stati più forti, i vecchi a sostenerli e a rimetterli in piedi. «Dite, come perdeste in così poco tempo il vostro stato, tanto potente?» A tale domanda, formulata nel Ludo del poeta Nevio, si risponde, tra le altre cose, in primo luogo così : «Spuntavano nuovi oratori, stupidi sbarbatelli.» Naturale: la temerarietà è tipica dell'età in fiore, la saggezza dell'età declinante.

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