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De Amicitia, Paragrafo 68

De Amicitia, Paragrafo 68



Novitates autem si spem  adferunt, ut tamquam in herbis non fallacibus fructus appareat, non sunt illae quidem repudiandae, vetustas tamen suo loco  conservanda; maxima est enim vis vetustatis et consuetudinis. Quin in ipso equo, cuius modo feci mentionem, si nulla res  impediat, nemo est, quin eo, quo consuevit, libentius utatur quam intractato et novo. Nec vero in hoc quod est animal, sed in  iis etiam quae sunt inanima, consuetudo valet, cum locis ipsis delectemur, montuosis etiam et silvestribus, in quibus diutius  commorati sumus.



TRADUZIONE



Quanto alle nuove amicizie, se lasciano sperare nella nascita di un frutto, come giovani piante che non ingannano l'attesa, non sono certo da rifiutare, ma l'anzianità deve rimanere al posto che le spetta, perché è grandissima la forza dell'anzianità e dell'intima conoscenza. Anzi, ritornando all'esempio del cavallo appena menzionato, se niente lo impedisce, non c'è nessuno che preferisca al cavallo cui è abituato uno mai montato e nuovo per lui. In realtà, è un'abitudine valida non solo per gli esseri animati, ma anche per quelli inanimati, tant'è vero che ci piacciono dei luoghi, anche se montuosi e selvaggi, se vi abbiamo dimorato per un certo periodo di tempo.

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