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De Amicitia, Paragrafo 33

De Amicitia, Paragrafo 33



Scaevola: Recte tu quidem. Quam ob rem audiamus.  Laelius: Audite vero, optimi viri, ea quae saepissime inter me et Scipionem de amicitia disserebantur. Quamquam ille  quidem nihil difficilius esse dicebat, quam amicitiam usque ad extremum vitae diem permanere. Nam vel ut non idem expediret,  incidere saepe, vel ut de re publica non idem sentiretur; mutari etiam mores hominum saepe dicebat, alias adversis rebus, alias  aetate ingravescente. Atque earum rerum exemplum ex similitudine capiebat ineuntis aetatis, quod summi puerorum amores saepe  una cum praetexta toga ponerentur.



TRADUZIONE



SCEVOLA. Certamente. Ascoltiamo, dunque. LELIO. Sì , ascoltate, uomini egregi, gli argomenti molte volte affrontati da me e Scipione nelle nostre discussioni sull'amicizia. Nonostante tutto, diceva che nulla è più difficile che mantenere un'amicizia sino alla morte. Spesso si verificano o divergenze di interessi o disaccordi in politica; l'uomo, poi, non di rado cambia carattere sia nei momenti difficili sia per il peso degli anni. Come esempio di tali cambiamenti prendeva l'adolescenza, quando con la toga pretesta si accantonano spesso anche i profondissimi affetti dell'infanzia.

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