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De Amicitia, Paragrafo 12

De Amicitia, Paragrafo 12



Quam ob rem vita quidem talis fuit vel fortuna vel gloria, ut nihil posset accedere, moriendi autem  sensum celeritas abstulit; quo de genere mortis difficile dictu est; quid homines suspicentur, videtis; hoc vere tamen licet  dicere, P. Scipioni ex multis diebus, quos in vita celeberrimos laetissimosque viderit, illum diem clarissimum fuisse, cum  senatu dimisso domum reductus ad vesperum est a patribus conscriptis, populo Romano, sociis et Latinis, pridie quam excessit e  vita, ut ex tam alto dignitatis gradu ad superos videatur deos potius quam ad inferos pervenisse.



TRADUZIONE



Perciò la sua vita fu tale, quanto a fortuna e a gloria, che nulla di più le si poteva aggiungere. La morte, poi, arrivò così improvvisa da impedirgli di accorgersene. Come morì , è difficile dirlo: sapete quali sospetti circolano. Ma una cosa si può affermare con sicurezza: dei tanti giorni di grande festa e felicità che Scipione vide nella sua vita, il più bello fu quello in cui, dopo lo scioglimento della seduta senatoriale, venne accompagnato a casa, verso sera, dai padri coscritti, dal popolo romano, dagli alleati e dai Latini. Era il giorno precedente la sua morte. Sembrerebbe che da un così alto grado di dignità sia salito agli dèi superni piuttosto che sceso agli inferi.

 

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