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Carriera di Temistocle - Corso di lingua latina per il Biennio

 

Carriera di Temistocle
Versione di latino tradotta di Cornelio Nepote dal Libro
Corso di lingua latina per il Biennio 2° Unità 14-25 Pagina 182 Numero 27


Themistocles, Neocli filius, Atheniensis. Huius vitia ineuntis adulescentiae magnis sunt emendata virtutibus, adeo ut anteferatur huic nemo, pauci pares putentur. Sed ab initio est ordiendus. Pater eius Neocles generosus fuit. Is uxorem Acarnanam civem duxit, ex qua natus est Themistocles. Qui cum minus esset probatus parentibus, quod et liberius vivebat et rem familiarem neglegebat, a patre exheredatus est. Quae contumelia non fregit eum, sed erexit. Nam cum iudicasset sine summa industria non posse eam exstingui, totum se dedidit rei publicae. Diligentius amicis famaeque serviens multum in iudiciis privatis versabatur, saepe in contionem populi prodibat; nulla res maior sine eo gerebatur; celeriter, quae opus erant, reperiebat, facile eadem oratione explicabat. Neque minus in rebus gerendis promptus quam excogitandis erat, quod et de instantibus, ut ait Thucydides, verissime indicabat et de futuris callidissime coniciebat. Quo factum est, ut brevi tempore illustraretur.


Traduzione


Temistocle l’Ateniese, figlio di Neocle. I vizi dell’inizio dell’adolescenza di costui furono corretti dai grandi pregi, al punto che nessuno sia preferito a costui, pochi siano reputati uguali. Ma bisogna iniziare dal principio. Neocle suo padre fu nobile. Egli sposò una cittadina Acarnana, dalla quale nacque Temistolcle. Poiché egli fu poco accettato dai genitori, sia perché conduceva una vita troppo immorale sia perché trascurava il patrimonio, fu diseredato dal padre. E quest’oltraggio non lo demoralizzò,ma lo incoraggiò. Infatti poiché pensò che quello non poteva essere cancellato se non col massimo dell’attività, si dedicò tutto allo Stato. Occupandosi più diligentemente degli amici e della gloria prese parte nei processi privati, spesso compariva nell’assemblea del popolo; nessuna cosa molto importante veniva trattata senza di lui; celermente quelle cose che erano necessarie, le reperiva, facilmente le spiegava con lo stesso discorso oratorio. E non era meno pronto nelle cose da trattare che da pensare poiché sia sulle cose attuali, come dice Tucidide, in modo molto vero giudicava sia ipotizzava assai sottilmente sull’avvenire. Per questo motivo avvenne che in breve tempo divenne illustre.

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